Page 70 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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L'ULTIMA FASE DELLA GUERRA IN ITALIA 63
La creazione di grandi raggruppamenti di artiglieria e la realizzazio-
ne di interventi a massa, facendo intervenire nel momento e nel punto
voluti tutte le artiglierie disponibili si rivelarono spesso determinanti al
fine del successo delle operazioni. Non sempre invece la fanteria riuscì
a sfruttare immediatamente l'appoggio dell'artiglieria, anche se la coope-
razione divenne sempre più stretta, bene integrata con il massiccio impie-
go dei mortai le cui traiettorie si adattavano maggiormente ai terreni
prevalenti nel Teatro.
L'organizzazione logistica ebbe a soffrire, soprattutto inizialmente,
del carattere di improvvisazione quando dovette essere ricostituita sulla
Penisola per far fronte alle esigenze operative assai diverse da quelle pre-
viste dalle basi già allestite in Africa del Nord o in corso di creazione in
Sicilia.
Carenti furono sempre i mezzi di trasporto, mentre l'afflusso dei ri-
fornimenti fu spesso ostacolato anche dalle cattive condizioni atmosferi-
che, che impegnavano l'utilizzazione delle poche strade principali, ancora
in via di riparazione a seguito delle demolizioni nemiche. Nelle zone avan-
zate, inoltre, non era disponibile un numero sufficiente di muli (ne sareb-
bero serviti 30 000 ma l'Italia non poteva fornirli tutti, per cui vennero
fatti arrivare dalla Palestina, da Cipro, dall'Argentina e dal Brasile) in grado
di trasportare le munizioni e gli altri rifornimenti nelle zone montane o
impervie; le munizioni per l'artiglieria in alcuni periodi scarseggiavano
in quanto i consumi si rivelarono superiori a quelli previsti, calcolati in
base all'esperienza della guerra condotta in Africa Settentrionale.
A tutti i fattori esaminati, infine, vanno aggiunti anche la mancanza
di risorse locali e il ritiro di alcuni tipi di mezzi necessari per lo sbarco
in Normandia.
Le carenze riscontrate, comunque, non comportarono quasi mai pro-
blemi tali da incidere profondamente sull'esito delle operazioni.
Un supporto logistico, assai superiore nel suo complesso, fu infatti
uno degli elementi di maggior rilievo per il successo delle operazioni alleate.
Anche i Tedeschi furono colti di sorpresa dalla guerra di montagna,
giacché - come asseriva il Cte del XIV Corpo, Gen. von Senger - non
disponevano di truppe idonee alla bisogna. Nell'intero corso della campa-
gna d'Italia, essi non ebbero che una sola Divisione da montagna (la 5a
austriaca), proveniente dalla Russia, la quale, pur essendo stata reclutata
ed addestrata sulle Alpi, non era mai stata sperimentata nella guerra in
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