Page 65 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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58 PIER LUIGI BERTINARIA
Se, come afferma Eisenhower, lo scopo era limitato al fissare forze
tedesche in Italia, sarebbe stato sufficiente lo sbarco in Calabria progetta-
to originariamente e su cui erano calibrate forze e mezzi concordati in se-
de di conferenza "Trident".
Da parte tedesca, invece, giocò un ruolo determinante il verticismo
delle decisioni. All'ottimo piano elaborato per fronteggiare la situazione
nell'ipotesi più sfavorevole non corrispose una sufficiente elasticità di at-
tuazione in relazione alla valutazione del comandante responsabile del set-
tore investito; inoltre il rifiuto opposto alla richiesta di spostamento di
forze al sud, peraltro di entità limitata, fece perdere una irripetibile occa-
sione di successo nello scacchiere peninsulare. Una volta consentito agli
Alleati di stabilire una solida testa di ponte a Salerno, malgrado l'impiego
di forze ridotte, la situazione non poteva consentire soluzioni diverse da
quella di una manovra in ritirata con il massimo sfruttamento del terreno
ai fini del frenaggio, essendo ormai inevitabile soggiacere all'imposizione
del fronte italiano.
Da parte tedesca, l'invio relativamente limitato ma tempestivo di forze,
iniziato il 20 luglio, ha permesso di conseguire il possesso di tutta l'Italia
settentrionale ed il controllo delle regioni centro-meridionali consentendo
quindi, alla dichiarazione dell'armistizio italiano, di procedere con imme-
diatezza all'occupazione militare dell'intera Penisola. L'incapsulamento delle
forze italiane, sebbene siano state prese adeguate contromisure, ha rag-
giunto il successo essenzialmente per la superiore potenza e mobilità delle
unità germaniche.
Successivamente, l'esatta valutazione, da parte del Comando tedesco,
della condotta delle operazioni alleate, eccessivamente prudente e di limi-
tata portata, ha permesso di contenere gli avversari su posizioni "avanzate".
Una ritirata verso la linea delle Alpi avrebbe concesso al nemico una
illimitata libertà di movimenti in direzione della Francia e dei Balcani e
lo scatenamento della guerra aerea su tutta la Germania. Una sollecita di-
fesa della linea Gotica, sugli Appennini, avrebbe semplificato il problema
logistico ma non risparmiato uomini e materiali e neppure diminuito il
pericolo di sbarchi navali ed aviosbarchi o l'estensione della guerra aerea.
La decisione di mantenere la battaglia il più avanti possibile in territorio
italiano ha conseguito il risultato di impegnare un più elevato numero di
unità alleate che diversamente avrebbero potuto intervenire nel settore oc-
cidentale.
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