Page 63 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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56 PIER LUIGI BERTINARIA
Infatti gli Alleati, grazie all'assoluto predominio aereo, hanno potuto
manovrare efficacemente il proprio sostegno logistico in funzione dell'u-
no o dell'altro sforzo da sviluppare, dando concreto contenuto all'alter-
nanza della gravitazione in funzione dell'evolversi della situazione.
Per contro i Tedeschi, nell'impossibilità di sviluppare una valida ma-
novra logistica per la continua offesa aerea alleata, sono stati costretti ad
accumulare consistenti scorte (con conseguente appesantimento della ma-
novra tattica) e a ricorrere ad ingegnosi espedienti (utilizzo dell'arco not-
turno, reimpiego di traghetti opportunamente mimetizzati e nascosti,
costruzione di piste sotto il livello dell'acqu;) al fine di assicurare un mi-
nimo di sostegno logistico alle proprie unità.
7. Un giudizio complessivo sulla guerra 1943-45 in Italia
Ai fini della campagna d'Italia 1943-45, il periodo ottobre 1943-gen-
naio 1944 comprende decisioni ed eventi che ne condizionarono in ma-
niera determinante lo svolgimento successivo fino alla conclusione, prati-
camente coincidente con quella dell'intero conflitto nel teatro europeo.
Entrambe le parti, infatti, nell'esprimere un giudizio complessivo sulla
campagna in se stessa e sul suo apporto all'economia generale del conflit-
to si riferiscono essenzialmente a tale periodo.
Eisenhower afferma: " ... il punto di vista presentato dallo stato mag-
giore alleato alla conferenza del Cairo fu che lo scopo dichiarato della cam-
pagna italiana era già stato raggiunto ... " e ciò, tradotto in chiaro, non
è altro che voler giustificare la poco rispondente conduzione dell'opera-
zione d'invasione della penisola nel quadro estremamente favorevole della
resa italiana e della netta superiorità potenzialmente esprimibile. L'aver
ceduto alle pressioni inglesi, non relegando la campagna d'Italia a tale ruolo
limitato, ma sfruttando abilmente la situazione italiana per rendere l'o-
biettivo più ambizioso, portò all'errore di rendere flessibile la pianifica-
zione operativa mantenendo rigida quella delle risorse destinate a sostenerla;
si determinò quindi un rapporto complessivo sfavorevole in termini di
costo-efficacia, come evidenziato dalla crisi dello sbarco e dal fallimento
del piano tendente a tagliar fuori le forze tedesche schierate in Calabria.
Sul piano prettamente tecnico-militare, si deve rilevare che la piani-
ficazione alleata fu influenzata da una fondamentale sopravvalutazione delle
possibilità proprie e dalla sottovalutazione di quelle dell'avversario, ma-
turate nell'esperienza delle precedenti campagne caratterizzate da terreno
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