Page 68 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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L'ULTIMA FASE DELLA GUERRA IN ITALIA 61
Alla guerra combattuta da opposti eserciti in Italia si affiancava la
divisione del Paese in opposte fazioni e quindi una sanguinosa guerra ci-
vile quale non c'era più stata dal 1861-65.
Sul piano delle esperienze operative risultò evidente la difficoltà al-
leata ad adattarsi a nuove condizioni ambientali della lotta terrestre.
Gli anglo-americani, infatti, disponendo di unità prevalentemente mo-
torizzate e corazzate, preferivano evitare i terreni difficili, operando inve-
ce a cavaliere delle vie di comunicazione e in corrispondenza delle strette
pianure costiere.
Questa concezione, tuttavia, non era la più valida in quanto deriva-
va dalla mentalità che si era creata nei Comandi per effetto dell'euforia
seguita alla conquista della Sicilia. Sulla base delle esperienze della "blitzk-
rieg" del 1940 e di quelle africane, si riteneva che fosse possibile condur-
re la guerra principalmente lungo gli assi di comunicazione, a mezzo di
colonne motorizzate precedute da avanguardie di carri armati appoggiate
da aerei, limitando al massimo l'impiego della fanteria.
Per superare le difese tedesche nei terreni italiani sarà invece neces-
sario ricorrere alla manovra, vincendo la riluttanza a combattere in terre-
ni difficili. Ma per questo tipo di azione accorrevano delle truppe idonee
ad operare in ambiente montano; in questo senso sarebbe stato utile ac-
cettare le offerte di aiuto che il Governo italiano proponeva agli Alleati
soprattutto in truppe da montagna, non accolte per motivi politici onde
costringere l'Italia a rimanere "inchiodata" alla sconfitta.
In questo tipo di lotta gli Alleati non furono neppure favoriti dalla
rigidità delle procedure caratterizzate da piani troppo particolareggiati e
da una loro applicazione molto rigida, anche quando si trattava di opera-
zioni di notevole ampiezza.
Fu così compromessa la libertà d'azione dei comandi subordinati che
non poterono sfruttare situazioni favorevoli che talora si presentavano.
Le operazioni furono inoltre influenzate da alcuni fattori negativi
caratteristici delle guerre di coalizione: discordanza di vedute sulla im-
portanza degli obiettivi da raggiungere, diversa valutazione dello sforzo
compiuto da ciascun alleato, rivalità per questioni di prestigio, difficoltà
logistiche per le differenze di equipaggiamenti di forze di diversa prove-
nienza. Le operazioni si svilupparono attraverso una successione di spinte
frontali, condotte lungo le direttrici più scorrevoli e sostenute da un note-
vole apporto di fuoco di artiglieria, aereo, quando possibile, navale.
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