Page 71 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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64 PIER LUIGI BERTINARIA
montagna, e dovette quindi attraversare, come le altre unità, un penoso
periodo di adattamento alla particolare forma di lotta.
Pur favoriti quindi dall'atteggiamento difensivo e dal terreno aspro
e difficile, che costituiva un alleato più della difesa che dell'attacco, i Te-
deschi risentirono sensibilmente della scarsa familiarità con l'ambiente,
nonché delle inadeguatezze dell'equipaggiamento e dei mezzi logistici per
un tale tipo di lotta.
Essi impegnarono le forze articolandole in raggruppamenti pluriar-
ma, schierati in corrispondenza delle più pericolose direttrici di movimento.
Crearono ove necessario anche sottoraggruppamenti o gruppi tattici, affi-
dando sia agli uni che agli altri, oltre che compiti di resistenza ad oltranza
od a tempo determinato, anche la responsabilità delle reazioni immediate
locali, destinate a stroncare fin dall'inizio ogni infiltrazione ed impedire
così che si trasformassero in penetrazioni profonde, più difficili da arginare.
Quest'ultimo compito dinamico acquistava tanto maggiore risalto
quanto più si andavano riducendo le possibilità di interventi da tergo da
parte dei Comandi superiori, sempre più a corto di riserve e mai alimen-
tati. I Tedeschi non esitavano dunque a lasciare indifesi i settori ritenuti
meno pericolosi - anche a prezzo di gravi rischi - per intervenire a favo-
re dei raggruppamenti più minacciati. È stato concordemente affermato
che le unità Germaniche hanno assolto il loro compito difensivo pur di-
sponendo di forze molto ridotte. La preponderanza avversaria in artiglie-
ria e forze aeree non ha inoltre consentito loro di creare organizzazioni
difensive molto potenti; quindi non postazioni in calcestruzzo, ma in bar-
betta ed in caverna nei punti più favorevoli. In compenso uno sbarramen-
to di fuochi continuo fra le varie posizioni difensive ostacoli attivi e passivi
di ogni genere (reticolati bassi e poco visibili; campi minati di vario tipo,
interruzioni e sbarramenti efficacemente difesi da pochi elementi in gra-
do di infliggere serie perdite ai pionieri avversari). Avamposti molto rin-
forzati sui versanti anteriori dei dossi, incaricati di disorganizzare l'attacco;
linea di resistenza in cresta e rincalzi generalmente in contropendenza, con
ampie possibilità di reazione di fuoco e di movimento contro un nemico
pervenuto sulla linea di cresta a corto di energie e duramente provato.
Molti Comandi in realtà, rimasero per molto tempo nel dubbio se
scegliere posizioni sui versanr i esposti all'offesa o su quelli in contropen-
denza, come preferito dalla dottrina tedesca, questo al fine di evitare le
posizioni di cresta contro cui muoveva l'accusa principale di non offrire
profondità.
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