Page 69 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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62 PIER LUIGI BERTINARIA
Si ritornò così, nonostante la forte disponibilità di forze corazzate,
ad un tipo di battaglia simile a quelle condotte nella guerra del 1915-18.
L'azione risolutiva risultò spesso impedita dalle avverse condizioni me-
teorologiche e dall'impiego di mezzi che, causa il terreno, non potevano
sviluppare tutta la loro potenza (carri) oppure cooperare a massa in cam-
po tattico (aviazione).
Ne derivarono altissime percentuali di perdite di Quadri, dovute al
fatto che per rianimare gli uomini e risolvere determinate situazioni, sol-
tanto l'azione personale dei Comandanti di grado meno elevato poteva avere
effetti trascinatori.
Assai proficuo, date le condizioni della lotta, risultò l'intervento del
Corpo di Spedizione Francese, il quale comprendeva le uniche truppe Al-
leate abituate ad operare in montagna ed in parte attrezzate per combat-
tervi. Con la loro azione, divenne più agevole attaccare su ampio fronte
mediante l'apporto di tutto il fuoco disponibile, per fissare il nemico sulle
sue posizioni e poter poi attaccare nei punti risolutivi dove si era realizza-
ta un'adeguata superiorità nelle forze di fanteria. Notevoli le esperienze
circa combattimenti particolari quali i combattimenti negli abitati, il su-
peramento di ostacoli, i combattimenti diurni e notturni. Circa i corsi d'ac-
qua: anche quelli di modesta entità opposero difficoltà alloro passaggio.
Nonostante gli sforzi alleati fossero sostenuti da un consistente fuoco
di artiglieria ed aereo, non fu infatti quasi mai possibile effettuare il gitta-
mento di ponti, indispensabili per il passaggio di materiali pesanti (carri
armati, artiglierie), prima che incominciasse a delinearsi il crollo di tutta
l'organizzazione difensiva. Fu inoltre sempre molto difficile, nei casi d'in-
successo, il recupero del personale, delle armi e dei mezzi già portati sulla
sponda opposta.
Le perdite della fanteria costituirono uno dei problemi maggiori, poi-
ché non furono sufficienti i complementi destinati dal "Servizio di Coscri-
zione" americano. Si cercò di risolvere il problema creando depositi di
complementi, centri di istruzione di Armata, centri di recupero di eva-
cuati dal fronte o dimessi dagli stabilimenti militari. Con questo sistema
si ottennero, nel complesso, buoni risultati.
Nei riguardi dei carri armati, le esperienze furono in genere negati-
ve; l'impiego fu inizialmente limitato agli assi stradali e pertanto risentì
delle continue interruzioni. Generalmente furono pertanto impiegati fra-
zionati, in appoggio alla fanteria, e non poterono quasi mai sfruttare la
loro forza d'urto.
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