Page 64 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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L'ULTIMA FASE DELLA GUERRA IN ITALIA 57
idoneo alla manovra di ingenti forze motocorazzate e da difficoltà di ali-
mentazione per le forze contrapposte.
Quando la prima fase della battaglia del Garigliano dimostrò una realtà
sostanzialmente diversa per ambiente e per incidenza non determinante
della supremazia aeronavale ai fini dell'alimentazione logistica dell'avver-
sario, risultò chiaramente che il dosaggio di forze e risorse nato dal com-
promesso anglo-americano sul coordinamento tra operazioni nel Mediter-
raneo e preparazione dell'operazione "Overlord" non era sufficiente per
una rapida conclusione della campagna sull'obiettivo minimo inglese rap-
presentato dalla linea Rimini-Pisa. Tale constatazione svolse il ruolo posi-
tivo di consentire agli Americani di distogliere definitivamente l'alleato
dalla più vasta strategia mediterranea perseguita con ostinazione da Chur-
chill e di concentrare tutte le energie alla decisiva azione oltre Manica man-
tenendo in Italia solo le forze che, esercitando una pressione costante,
dovevano contribuire ad essa distogliendo riserve dal potenziale fronte oc-
cidentale.
Sul fronte opposto Kesselring scrive " .. .la lotta per l'Italia era non
solo opportuna ma necessaria ... " a giustificazione della decisione di resi-
stere a sud di Roma di fronte all'obiezione che comunque gli eventi porta-
rono alla ripresa della ritirata.
Il proposito del Maresciallo Kesselring di opporre resistenza a sud
di Roma, manifestato fin dal settembre del 1943, si andò via via raffor-
zando a causa della lenta progressione avversaria. L'intero teatro di ope-
razioni italiano andò quindi assumendo sempre maggiore importanza
quanto più si delineava netta la possibilità di tenere in scacco le forze al-
leate, le quali, pur disponendo della supremazia aerea e navale, non appa-
rivano in grado di imprimere alle operazioni terrestri un ritmo sostenuto.
Ma anche da parte tedesca ci si trovò, in definitiva, trascinati in una cam-
pagna per la quale non erano state predisposte le unità, i mezzi e l' orga-
nizzazione logistica necessaria; campagna che poté essere condotta con
successo per tanti mesi, soprattutto grazie ad un ottimo sfruttamento del-
le possibilità difensive offerte dal terreno, oltre che al valore ed all' espe-
rienza delle truppe ed alle indubbie capacità di reazione in tempi ristretti
dei loro comandi.
Sia Eisenhower sia Kesselring, però, aggirano il problema principale
che verte sulla decisione di invadere la penisola e sulle contromisure ten-
denti a fronteggiarla.
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