Page 84 - Fiori della Pietraia - Invenzioni e Sviluppo delle tecnologie durante la Grande Guerra
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L’idea che un gas compresso potesse compiere un lavoro espan-  co: più sensato, pertanto, disporne di un numero maggiore con
               dendosi fino alle condizioni normali, cioè comportarsi da motore,   cadenza di tiro superiore. Proprio quest’ultimo dettaglio incen-
               la ebbe per primo Ctesibio. O, più verosimilmente, fu il primo di   tivò la costruzione di pezzi con diverse canne affiancate, detti
               cui troviamo riscontro attendibile nelle fonti scritte circa una sua   appunto organi, in linea singola o multipla rotante: e se nel pri-
               balista ad aria compressa. Per trovare un secondo motore di ana-  mo si ravvisa il progenitore del motore termico con i cilindri in
               loga concezione si deve attendere oltre un millennio, ovvero l’av-  linea, in quello rotante la premessa del motore con i cilindri a V,
               vento della artiglieria. La bombarda prima e il cannone poi, infat-  nella fattispecie divergenti di 120°.
               ti, altro non furono che motori a combustione interna alimentati   Al di là dell’ovvio impiego bellico i fisici, a partire dagli al-
               a polvere pirica: al posto dello stantuffo la palla, la cui corsa non   bori dell’età moderna, ravvisarono agevolmente le potenziali-
               cessava nel punto morto inferiore ma all’impatto col bersaglio!   tà motrici del cannone. Huygens,  1629-1695, già celebre per
                                                                                                   16
               Quanto maggiore ne fosse stata la potenza tanto maggiore ne   i suoi studi sull’ ottica, immaginò, ad esempio, intorno al 1680
               sarebbe stata l’utilità, se così si può dire. L’incremento del ca-  la costruzione di un motore alternativo alimentato a polvere
               libro, per inciso a lungo inteso come peso e non come diame-  pirica: un vero motore a scoppio nel senso letterale della defi-
               tro della palla, iniziò subito. Con altrettanta rapidità, tuttavia, si   nizione! Facile immaginare a quali rischi lo avrebbe esposto
               constatò presto che la corsa al gigantismo creava insormontabili   la carburazione, per non parlare del serbatoio pieno! Nessuna
               problemi sia di costruzione che di utilizzo delle bocche da fuo-  meraviglia che il suo assistente Dennis Papin 1647-1712, pur


                                                                       16  Cfr. C. huYgeNs, La macchina a polvere da sparo, citazione tratta
               In alto: Il dirigibile a vapore di Henri Giffard in una stampa coeva  da f. Klemm, Storia della tecnica, Milano 1959




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