Page 89 - Fiori della Pietraia - Invenzioni e Sviluppo delle tecnologie durante la Grande Guerra
P. 89

cattolo eolopilia, palla a vento. Del resto, la spinta prodotta   tore in realtà non può ancora considerarsi un reattore nel vero
               per reazione dalla violenta fuoriuscita del vapore, che an-  senso della parola: l’aereo che lo adotterà e che volerà il 30 apri-
               ticipò di secoli quella che verrà generata dalla combustio-  le 1940, pur avendo tutte le fattezze di un jet, in realtà è ancora
               ne della polvere pirica nei razzi, per l’eccessiva velocità in   un aereo ad elica! All’interno del tubo stava alloggiato, infatti,
               entrambi i casi non poteva essere sfruttata concretamente   un motore alternativo per far girare un compressore elicoidale
               per far decollare un aereo. Considerandosi giusto il criterio   che immetteva l’aria compressa nella camera di combustione
               informatore ma inadeguati sia il vapore che la polvere pi-  dove degli iniettori immettevano a loro volta benzina e nafta,
               rica, si optò allora per i propulsori a reazione alimentati a   fatte accendere dalle candele, producendo così il getto di gas
               carburante liquido, in maniera diretta o in maniera mista,   incandescente dall’ugello posteriore. L’aria, a ben vedere, è già
               detti pure ad aria calda o, più precisamente a getto, o an-  accelerata dall’ elica che può considerarsi un’elica intubata, la
               che termopropulsori. In essi il comburente, invece di essere   cui spinta è integrata e amplificata dai gas di scarico. Il motore
               trasportato insieme al combustibile dal propulsore, veniva   alternativo svolge, perciò, un ruolo determinante con la sua po-
               prelevato dall’aria circostante, come in un motore tradizio-  tenza, al punto da far definire l’insieme anche motoreatttore. 18
               nale. Fra i diversi tipi di tali propulsori, vanno ricordati: 17  Nettamente diversa la via al reattore seguita dai tedeschi e
                a.  Un propulsore a reazione diretta, funzionante mediante   dagli inglesi, sebbene del tutto separatamente ed autonoma-
                    un processo aereodinamico e termodinamico, in cui il   mente. I rispettivi motori, che solo concettualmente non sono
                    comburente era prelevato dall’atmosfera grazie alla ve-  dissimili dall’italiano, azionano il loro compressore tramite
                    locità del mezzo e compresso tramite opportune prese   una turbina a gas,  con potenze incomparabilmente maggio-
                                                                                      19
                    dinamiche anteriori, a tubo Venturi. Pertanto il riscalda-  ri. Va osservato che, mentre i tedeschi preferiscono adottare
                    mento necessario per l’incremento di volume si otteneva   dei compressori assiali, gli inglesi optano per dei centrifughi.
                    in una adeguata camera di combustione, in cui s’iniet-  Al debutto bellico, che avverrà nella seconda fase della guer-
                    tava benzina o nafta. I gas prodotti dalla loro combu-  ra, le due produzioni sostanzialmente sono equivalenti ma,
                    stione di volume ed energia cinetica di gran lunga supe-  ben presto, per le maggiori disponibilità di metalli ad altissi-
                    riori all’iniziali, venivano scaricati all’esterno tramite un   ma resistenza quell’inglese surclasserà la tedesca.
                    ugello, imprimendo così la spinta di reazione.      Dal punto di vista strettamente tecnico, il compressore as-
                b.  Un propulsore a reazione mista, una sorta i sintesi fra   siale è costituito da una serie di ruote a palette, del tipo del-
                    la propulsione indiretta del motore-elica e quella diret-  le giranti eoliche a rosa, quello centrifugo invece è a sua vol-
                    ta del getto d’aria rovente. In esso l’aria era prelevata   ta costituito da una girante con palette cieche e chiuse in un
                    dall’atmosfera come nel caso precedente, ma compressa   apposito guscio. Questa seconda tipologia di compressori si
                    mediante un compressore elicoidale mosso da un auto-  dimostrerà presto meno efficace della prima, sia dal punto di
                    nomo motore a benzina. Il riscaldamento dell’aria com-  vista aereodinamico, offrendo una resistenza molto maggio-
                    pressa si otteneva sfruttando sia il calore dei gas di scari-  re, sia da quello dell’ingombro richiedendo uno spazio mag-
                    co dello scappamento del motore a benzina, che del suo   giore, specie quando le palette erano collocate su entrambe le
                    circuito di raffreddamento.                        facce di un disco, soluzione adottata inizialmente dalla Rolls
                c.  Un propulsore a reazione mista, come il precedente,   Royce, ed in seguito abbandonata. Nel frattempo il compres-
                    con la differenza che ad azionare il compressore prov-  sore assiale migliorerà continuamente le sue prestazioni au-
                    vedeva un turbo-generatore a vapore a caldaia rotan-  mentando ad esempio il numero delle ruote, alle quali cor-
                    te a ciclo chiuso, oppure in alternativa da una turbina   risponderanno altrettanti stadi di compressione progressiva.
                    azionata dai gas di scarico della camera di combustio-  Gli Stati Uniti, almeno in fase iniziale, non entrano nella
                    ne prima di essere espulsi dall’ugello.            gara per il motore a getto. Sono interessati, invece, a perfe-
                 Quale che fosse la tipologia, nessuno dei propulsori breve-  zionare ulteriormente gli aerei che fabbricano in grandi se-
               mente accennati era in grado di far muovere il mezzo avendo   rie, sempre però di tipo tradizionali. E’ in sostanza un’op-
               bisogno per funzionare di una sua discreta velocità. La soluzio-  zione industriale ed economica piuttosto che una scelta
               ne del problema si deve agli studi dell’ingegner Secondo Cam-
               pini, 1904-1980, culminati in un brevetto del 1932. Il suo mo-
                                                                       18  Cfr. J. golleY, Genesi del Jet: Frank Whittle e l’invenzione del
                                                                       Jet Engine, Crowood Press 1997
               17  Da e. riCCi, Il segreto della propulsione a reazione, Milano 1945,   19  Cfr. J. KerrebroCK, Motori aeronautici e turbine a gas, 2  edizio-
                                                                                                                     a
               pp. 133-159                                             ne, Cambridge 1992



                                                                                            parte prima - attinenze al volo      87
   84   85   86   87   88   89   90   91   92   93   94