Page 97 - Fiori della Pietraia - Invenzioni e Sviluppo delle tecnologie durante la Grande Guerra
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vità stava nella della presenza del salnitro, per noi nitrato di   tiglio (ossia di ciliegio), libbre 6 di sale petroso [salnitro], tri-
               potassio e nitro per i romani, o sale di pietra, efflorescen-  ta tutto minutamente in pietra di marmo, quindi riponi pol-
               za raccolta dai muri umidi. Trattandosi di un agente forte-  vere a beneplacito nella canna da volare o da far tuono. Nota
               mente ossidante, oltre a garantire al miscuglio una perfetta   che la canna da volare deve essere sottile e lunga e piena del-
               combustione in qualsiasi contesto ambientale, gli consentiva   la detta polvere bene bene calcata... Nota che la canna da vo-
               pure di bruciare sott’ acqua. Forse fu quello il componente   lare può avere più o meno rivolgimenti intorno ad arbitrio.” 25
               che permetteva alle famose torce delle matrone di bruciare   Dalla metà del XIII secolo quei razzi non erano più un
               sott’acqua! Con Bacone, quindi, debuttò la polvere pirica,   portento, essendo da decenni impiegati negli investimen-
               ma non per questo sembra recepita la sua energia propulsi-  ti ossidionali, come nelle guerre in Toscana forse già dal
               va. Per averne i primi riscontri si deve scorrere il famoso Li-  1230. Ulteriori notizie sui razzi, se non più attendibili cer-
               ber ignium di Marco Greco, personaggio misterioso vissuto   to più dettagliate, sono relative al 1379, allorquando i Pa-
               fra l’ottavo ed il quattordicesimo secolo: improbo perciò as-  dovani ne lanciarono un gran numero contro la città di
               sodare se quanto asserisce sia una rielaborazione di Bacone   Mestre. I Cinesi, i primi ad averne avviato l’uso bellico, sul
               o, non piuttosto, il contrario! Di certo si dilunga a descrivere   finire del ‘400 dispongono di lanciarazzi su affusti ruota-
               rudimentali razzi, che definisce anche lui il fuoco volatile, dei   ti, simili concettualmente alla Katiuscia sovietica o al Ne-
               quali espone diversi metodi di costruzione. Uno in partico-  belwefer germanico dell’ultima guerra. In linea di massima
               lare recitava: “prendi libbre 1 di zolfo vivo, 2 di carbone di   un razzo a combustibile solido è costituito da un bossolo,
                                                                       fungente da serbatoio, camera di combustione e ugello di

               In alto: Razzi Congreve
               Alla pagina a sinistra: Ritratto di Marco Porcio Catone  25  m. greCo, Liber ignium, anteriore al 1267.



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