Page 99 - Fiori della Pietraia - Invenzioni e Sviluppo delle tecnologie durante la Grande Guerra
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interno sono collocati, uno sopra l’altro, tre grossi endoreat- vantaggi di un siffatto velivolo, abbastanza evidenti soprattut-
tori, terminanti con tre ugelli gasdinamici. Il loro diametro to in ambito militare e un poco meno nel civile: ai primi pos-
è decrescente dal basso verso l’alto, di modo che ciascuno di sono ascriversi le ricognizioni in territorio ostile, le missioni di
essi, esaurita la combustione, possa venire espulso insieme spionaggio propriamente dette e, non ultimi i sorvoli offensivi,
alla sezione di tubo ormai superflua. Ed essendo la spinta essendo alcune tipologie di droni debitamente armati. Quan-
necessaria all’ascesa sempre minore via via che la carica si to all’ambito civile, invece, li si impiega per indagare in senso
consuma, i tre razzi oltre ad essere di diametro decrescente figurato o concreto, laddove i contesti operativi sono notoria-
lo sono anche, e sensibilmente, di volume. 26 mente rischiosi per la sopravvivenza di quanti preposti ad in-
L’alimentazione adottata era ancora a polvere pirica ma, tervenire, come negli incendi, nelle esalazioni di gas tossici o,
nei futuri perfezionamenti era prevista una miscela liquida a ancora, nelle aree contaminate da radiazioni. Di recente ulte-
base d’acetato di etile, composto ricavato dall’alcool etilico, riori nuovi impieghi si sono individuati nelle ricerche archeo-
di ammoniaca, ricavata dalle urine, d’acido acetico, norma- logiche e nelle riprese cinematografiche. Un ventaglio quindi
le aceto e di altri componenti ancora, come si ricava dai suoi di prestazioni pacifiche, paradossalmente, persino più ampio
appunti. Razzi talmente avanzati da risultare più evoluti dei delle militari, peraltro, in costante ulteriore incremento.
quelli usati nelle guerre del XIX secolo! Anche il secondo L’istallazione di sofisticate telecamere a bordo, docilmen-
grande razzo a tre stadi lanciato nel cielo di Sibiu, al cospet- te obbedienti ai comandi del pilota a terra, e che per molti
to di un pubblico maggiore, funzionò in maniera esemplare, aspetti possono considerarsi i suoi occhi, consentono ai droni
suggerendo ad Haas di ricavare nella ogiva l’alloggiamento anche nelle tenebre più assolute e nelle più fitte nebbie di ve-
per una cavia, per studiare gli effetti biologici del volo ad al- dere perfettamente, di avvicinare con le loro sofisticate otti-
tissima velocità. Intuibile il traguardo del volo umano, qua- che enormemente quanto inquadrato e di fissarne l’immagi-
lora fisiologicamente compatibile.Oggi sappiamo che lo era ne a alta risoluzione, inducendoci ad accreditargli un recente
e, significativamente, proprio un grande razzo a tre stadi, il esordio. La stessa conclusione suggeriscono l’intuibile com-
Saturn V, porterà sulla Luna uomini, alloggiati nell’ogiva! plessità e la straordinaria portata dei radiocomandi di pilo-
taggio remoto che, non di rado, operano a distanze di miglia-
I droni ia di chilometri, magari avvalendosi dell’appoggio di appositi
satelliti. Macchine perciò di recentissimo criterio informato-
Il termine drone in inglese indica qualcosa che ronza, e più re e di sempre più avanzata tecnologia: la realtà, invece, al-
in generale, lo stesso ronzio, che può indifferentemente rife- meno per la loro invenzione é ben diversa, essendo stata svi-
rirsi a un grosso insetto o a un piccolo aeromodello, propulso luppata nel corso della prima guerra mondiale, suggerita per
da un minuscolo e rumoroso motorino a scoppio. E forse fu giunta, incredibile a dirsi, da esperienze concrete sia pure ru-
proprio per questa peculiare connotazione che così vennero dimentali, di gran lunga più antiche! Droni furono, ad esem-
denominati, sin dal loro primo apparire, gli aeromobili a pilo- pio, i palloni con appese cariche di esplosivo, ballonbomben,
taggio remoto, in altre parole radiocomandati e del tutto privi fatte brillare con dei dispositivi a tempo, utilizzati dagli Au-
di uomini a bordo, piloti o passeggeri che fossero. Nei più re- striaci contro la Repubblica di S. Marco a Venezia nel 1848-
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centi il controllo diretto del volo è affidato al computer di bor- 49, lanciandoli dalla nave Vulcano. Tecnica rozza e priva di
do che ha memorizzata la rotta per la destinazione program- effettivi riscontri ma che, nonostante ciò, sarà ancora usata
mata e allo stesso tempo, vagliando le indicazioni trasmessegli nella seconda guerra mondiale dai Giapponesi, per inviare
da un gran numero di appositi sensori, relative alle condizioni dei palloni di carta con piccole cariche incendiarie, o biologi-
meteo esterne ed ai parametri di volo, interviene sugli organi che, verso le foreste americane, avvalendosi della spinta delle
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meccanici di propulsione e di direzione deputati alla naviga- correnti in quota. In entrambi i casi, però, la mancanza di
zione aerea, in maniera non diversa di quanto un odierno pi- adeguati organi autonomi di guida finì per far fallire un gran
lota automatico effettua sugli aerei di linea. Ma un controllo numero di quegli aerostati bombardieri, quando non addirit-
remoto, ai quali sia i parametri che le immagini del volo ven- tura di farli dirigere verso chi li aveva lanciati!
gono trasmesse, istante per istante può se necessario interve-
nire sui comandi gestendoli manualmente. Agevole ravvisare i
27 Sulla vicenda cfr. h. KroNberger, Das Osterreichische Ballonbu-
ch, Vienna 1987
26 t. doru, Preistoria Rachetei Moderne. Manuscrisul de la Sibiu 28 In merito cfr. r. C. miKesh, Japan’s World War II Balloon Bomb
1529 - 1569, Bucarest 1969. Attacks on North America, Smithsonian Institution Press, 1973.
parte prima - attinenze al volo 97

