Page 33 - Fondo M-9 - Serie Sicilia (Pantelleria, Lampedusa, Egadi e Calabria)
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IntroduzIone - nota storIca                  33


              ricompense al valor militare; nei casi di comportamento censurabile il presi-
              dente della commissione poteva proporre una sanzione disciplinare di corpo,
              in quelli più gravi il deferimento al Tribunale Militare. Per coloro che durante
              la prigionia avevano manifesato sentimenti filo fascisti e la chiara volontà di
              non collaborare a fianco degli alleati, anche dopo la dichiarazione di guerra
              alla Germania, venne stilato, nel giugno 1945 dall’Ufficio Autonomo Reduci e
              Prigionieri di Guerra del Ministero della Guerra, un elenco degli ufficiali non
              collaboratori; costoro vennero sanzionati disciplinarmente.
                 Ogni fascicolo, come disciplinato dalla sopra citata circolare del 1° genna-
              io 1944, era costituito da:
               -  una lettera di trasmissione inviata dalla stessa Commissione: alla Direzio-
                 ne del Personale degli Ufficiali, all’Uff. Autonomo Reduci e Prigionieri di
                 Guerra e Rimpatriati ed allo Stato Maggiore R. Esercito Ufficio Storico
                 (una quarta copia rimaneva agli atti della Commissione stessa);
               -  dal verbale di interrogatorio, spesso accompagnato da allegati (dichiara-
                 zioni  giustificative  del  proprio  operato,  relazioni  testimoniali  anche  da
                 parte di altri commilitoni sugli avvenimenti occorsi relativi alla cattura od
                 alla prigionia, relazioni sui fatti d’arme con annessi schizzi topografici, ed
                 anche documenti anagrafici e/o sanitari o relativi al comportamento colla-
                 borativo tenuto durante la prigionia rilasciati dalle autorità militari alleate
                 che avevano la responsabilità del campo);
               -  il documento si chiudeva con il parere del generale Presidente della com-
                 missione.
              La commissione aveva l’obbligo, quindi, di raccogliere tutta la documentazio-
              ne necessaria a ricostruire gli avvenimenti occorsi dalla cattura sino al rientro
              in Italia. Il modulo prestampato (non sempre utilizzato) per la redazione del
              verbale d’interrogatorio prevedeva 4 parti:
               -  una prima contenente i dati personali (residenza, stato civile, figli, ecc),
                 e militari (arma e specialità o corpo d’appartenenza, ruolo, anzianità di
                 grado, ferite, ricompense o onorificenze, campagne militari, ecc.);
               -  la seconda riguardava le notizie concernenti la cattura (data, c.do d’appar-
                 tenenza al momento della stessa e nominativo dei propri superiori, luogo e
                 modalità), la situazione tattica ed il suo svolgimento, le condizioni fisiche
                 e morali della truppa, i materiali e /o eventuali valori in consegna;
               -  la terza riguardava la prigionia (n° di matricola assegnato, campi di pri-
                 gionia, contegno tenuto e trattamento ricevuto, eventuale pagamento di
                 assegno o di lavoro svolto, qualità dell’assistenza sanitaria e spirituale ri-
                 cevuta, disciplina del campo di prigionia);
               -  infine la quarta parte riservata a argomenti vari.
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