Page 190 - I 100 anni dell'elmetto italiano 1915-2015 - Storia del copricapo nazionale da combattimento
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190 I 100 ANNI DELL’ELMETTO ITALIANO 1915 - 2015
Elmetto da parata del vecchio tipo in lamierino, a cui è stato apposto un artigianale portapiumetto.
E’ decorato del fregio da bersaglieri fuori corpo del 1934 e dei gradi laterali all’alpina da tenente.
(collezione Piergentili)
e generali titolari. Questi ultimi avrebbero dovuto restituire, entro due mesi dalle citate dispo-
sizioni, quanto «attualmente in assegnazione fiduciaria», salvo pagare il corrispettivo stabilito.
Tale onere tuttavia non valeva (per il momento) a carico degli ufficiali appartenenti a corpi o
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enti, in cui ancora erano in dotazione i modelli della Grande Guerra, a conferma che ancora
all’epoca era diffuso l’utilizzo dei cosiddetti «vecchio tipo», che proprio in quel periodo torna-
vano a essere chiamati modello 15. La medesima circolare poi aggiungeva altri due particolari
interessanti: «Gli elmetti (compresi quelli di lega leggera per generali e colonnelli) attualmente
in consegna fiduciaria agli ufficiali, dovranno essere restituiti agli enti che li hanno in carico»;
gli ufficiali, che per qualsiasi motivo lasciavano il servizio, avrebbero potuto “rivendere” la sola
calotta metallica all’Amministrazione militare al costo di 35 lire.
Elmetto in cartone pressato della Milizia da comandante di Legione (collezione privata)
ricevuta. In caso di smarrimento, sarebbe comunque stato addebitato il costo. La circolare 53 del 25/1/1939
del Giornale Militare avrebbe poi elevato il costo dell’elmetto per gli ufficiali delle armi varie da 45 a 55 lire,
mentre per quelli dei carabinieri a 57 lire. Il prezzo era sempre dilazionabile in undici rate, dodici per i carabi-
nieri.
266 Circolare 539 del 28/7/1937del Giornale Militare.

