Page 250 - I 100 anni dell'elmetto italiano 1915-2015 - Storia del copricapo nazionale da combattimento
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250 I 100 ANNI DELL’ELMETTO ITALIANO 1915 - 2015
superiore. Per il reggimento, istituito il 16 novembre 1942 a Marsala, venne scelto il nome
Amedeo d’Aosta, da pochi mesi deceduto in prigionia a Nairobi. Così si sarebbe onorato sia l’ex
viceré d’Etiopia, già ufficiale d’Aeronautica, sia gli avieri dei battaglioni azzurri, che avevano
combattuto durante la disperata difesa dell’Impero. Il neocostituito reggimento fu assegnato
al colonnello pilota Donatello Gabrielli, aveva una forza di 1.570 aviatori fra cui 85 ufficiali,
145 sottufficiali e 1.240 uomini fra graduati e avieri. Una volta conclusa la preparazione, il Co-
mando di reggimento e il Battaglione Loreto vennero inviati a Marsala, mentre il Battaglione
paracadutisti rimase a Tarquinia, per poi essere trasferito ad Arezzo.
Nel frattempo, a integrazione degli obiettivi predisposti, a fine luglio venne impostato il
Battaglione arditi-distruttori della Regia Aeronautica (ADRA), forte di circa 300 sabotatori su
tre compagnie arditi e relativi servizi, che avrebbe dovuto completare l’organico del Reggi-
mento d’assalto. Il comando del terzo battaglione fu affidato al capitano Araldo De Angelis.
Il compito di questa terza unità era danneggiare o distruggere velivoli, depositi, attrezzature
e impianti aeronautici mediante aviolancio, alianti, camionette e battelli pneumatici, oltre che
a nuoto.
La sorte del Reggimento sarà però diversa dai primordiali propositi, visto che l’attacco su
Malta venne prima rinviato e poi sospeso. L’autonoma iniziativa tedesca rivolta tutta a capita-
lizzare l’avanzata di Rommel verso Suez, lasciò alle sceltissime truppe paracadutiste il ruolo di
mero rincalzo di fanteria. In questa ottica, l’assegnazione degli arditi-distruttori al Reggimento
fu solo temporanea, vista tra l’altro l’alta frammentazione delle unità componenti. A partire dal
novembre del 1942, quando le aliquote dei primi due battaglioni vennero a scaglioni mandate
in Tunisia (esigenza Nord Africa Francese), l’ADRA – ancora in via di costituzione – divenne
autonomo. Una volta entrato a regime solo nel febbraio del 1943, esso passò alle dipendenze
dello Stato Maggiore di Forza Armata, per un diverso impiego speciale, che si concretizzerà
solo nel mese di giugno, anch’esso in Africa settentrionale contro diversi aeroporti alleati in
Libia e in Algeria.
Nel frattempo all’interno del sezionato Reggimento venne invece costituita una compagnia,
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poi battaglione deposito, con funzioni di riserva di uomini e materiali, mentre nel maggio del
1943 le due ultime compagnie del Loreto ancora a Marsala vennero inviate in Sardegna. Ormai
quasi tutti concentrati in territori soggetti al predominio nemico, la maggior parte degli elementi
superstiti dei diversi battaglioni – dopo disperate azioni di difesa in trincea – venne infine fatta
prigioniera alla conclusione della campagna di Tunisia.
Esaminato il contesto operativo e le diverse soluzioni offerte alle unità del Reggimento, si
può procedere quindi ad analizzare le dotazioni e l’uso accordati ai copricapi metallici. Secondo
quanto stabilito dallo Stato Maggiore dell’Esercito già nel maggio del 1941, ciascun militare
impiegato negli aviolanci doveva essere dotato di elmetto metallico da paracadutista, mentre
il restante personale di supporto sarebbe stato provvisto del tradizionale elmetto per truppe a
terra, ossia il modello 33. 408
Seguendo tali indicazioni, nel maggio del 1942, l’Ispettorato del commissariato aeronautico,
per equipaggiare queste formazioni, richiese alla Direzione generale dei servizi di commissa-
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riato militare, tra l’altro 1.000 elmetti per paracadutista. In un momento molto delicato della
407 AUSAM, Superaereo, VA, b. 118, f. Reggimento Aosta, promemoria senza indicazioni.
408 AUSAM, SMA I Rep. 1° versamento, b. 53, f. 84, foglio 4/9995 di Rossi del 30/4/1942; ibidem, Superaereo,
VA, b. 132, f. 151, allegato al foglio 78340 di Rossi del 16/5/1941.
409 Ivi, f. 86, foglio 19394 di Straziota del 18/5/1942.

