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SECONDA GUERRA MONDIALE 255
Addestramento subacqueo dei nuotatori-paracadutisti del San Marco
Paracadutisti e guastatori della Regia Marina
Simile contesto e sviluppo, rispetto ai componenti del Reggimento Amedeo d’Aosta, ebbero
gli appartenenti alle unità speciali della Marina. Seguendo la parabola della preparazione delle
operazioni contro le isole greche e contro Malta, anche la Forza Armata di mare preparò diversi
contingenti d’élite in funzione d’assalto e sabotaggio. Si partiva dal già consolidato e rinnova-
to Reggimento San Marco, che aveva dato per tradizione e impiego ampia prova in tal senso.
Tuttavia, le unità dei marò avrebbero avuto vita travagliata per il proseguimento del periodo
bellico, a seguito di reiterati smembramenti e dislocazioni diverse su battaglioni e compagnie,
oltre all’aggregazione ad esse – per fini politici – della specialità d’artiglieria marittima della
Milizia (Milmart). 437
In questo contesto, da una costola del San Marco, nacquero quindi a partire dal marzo del
1941 altrettante unità scelte, chiamate Paracadutisti, Guastatori, e Nuotatori. Esse sarebbero
state destinate all’assalto di sorpresa su postazioni nemiche sia dal cielo, sia dal mare mediante
battellini pneumatici. Anche qui, non potendo dilungarci sulle travagliate vicissitudini – soprat-
tutto logistiche – di dove e come impiegare tali uomini dalle competenze superiori, ci si può
limitare a tratteggiare gli eventi principali, in relazione alla distribuzione e all’uso degli elmetti.
Da principio, all’interno del variegato ambiente interforze di Tarquinia, nacque un ploto-
ne di marinai paracadutisti. L’idea primordiale, nata dalla megalomane politica di Mussolini,
era quella di conquistare dal cielo il Canale di Corinto nella primavera del 1941. Tale sezione
venne giudicata però troppo esigua e non se ne fece nulla. In giugno si propose di trasformare
il Caorle in battaglione paracadutisti, forte di 300 uomini. Si fece intervenire lo Stato Maggio-
re dell’Esercito sulla fattibilità del progetto, chiedendo 50 elmetti speciali. Tuttavia la guerra
437 L. Fulvi-T. Marcon-O. Miozzi, op. cit., pp. 139-140.

