Page 335 - I 100 anni dell'elmetto italiano 1915-2015 - Storia del copricapo nazionale da combattimento
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Proprio per le esigenze NATO, particolare importante fu destinata ai nuovi telini, sinonimi
di mimetismo, ma anche di identità. Con lo sviluppo negli anni Novanta delle combinazioni
policrome, sia metropolitane che desertiche, iniziarono ad essere distribuiti nuovi accessori per
elmetti, identici nel colore alle mimetiche. Al posto dell’ingegnoso, ma rudimentale uso degli
anelli da copertone, iniziarono ad essere pure distribuite alcune fettucce anulari elastiche. Esse,
a seconda dei casi, sono provviste dei cosiddetti occhi di gatto, piccoli catarifrangenti da ap-
porre nella parte posteriore dell’elmetto, finalizzati al collegamento notturno a vista all’interno
della propria formazione. Secondo una rintracciata circolare del 2004 prodotta dal dipartimento
di Amministrazione e Commissariato dell’Ispettorato logistico dell’Esercito la durata delle ca-
lotte coprielmetto, sia nella versione desertica sia in tessuto policromo, avevano come vita 24
mesi calendariali (e non di impiego). La spettanza era di una sola unità cadauno e, come pare
ovvio, quella desertica era assegnata in esclusiva a quel personale comandato in determinati
missioni fuori area. Eccezione è fatta per l’Arma dei carabinieri, la cui calotta d’ordinanza è
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di tela turchina. 506
In concomitanza poi con le missioni umanitarie, i telini utilizzati in zone di intervento ini-
ziarono a essere quelli di tela azzurra (quando non disponibili gli stessi elmetti dipinti dello
stesso colore), decorati con la sigla UN (United Nation) e/o con il simbolo planetario bianco
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delle Nazioni Unite. Interessante citare poi la colorazione nera degli elmetti in dotazione ai
carabinieri, inseriti nelle Unità specializzata multinazionale (MSU-Multinational Specialized
Unit), destinati in missione all’estero con funzioni di polizia civile e militare in ambito multi-
nazionale.
AUC di fanteria durante un’esercitazione Mimetizzazione invernale per truppe da montagna,
dentro un mezzo VCC effettuata con nastro adesivo bianco
505 Ispettorato Logistico dell’Esercito, op. cit., pp. 8, 66, 80. I poli di rifornimento per quella desertica erano Ve-
rona e Napoli; per quella policroma: Candiolo, Verona, Roma, Napoli, Cagliari e Palermo.
506 Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, Regolamento sull’uniforme per l’Arma dei carabinieri, n.
R-11, Roma 2010.
507 Stato Maggiore della Difesa, Regolamento per la disciplina delle uniformi, Roma 2002, art. 139: Basco ed
elmetto azzurri con distintivo ONU (categoria C).

