Page 48 - Il Corpo di spedizione italiano in Cina 1900-1905 - Organizzazione, uniformi e distintivi
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48                                        Il Corpo dI SpedIzIone ItalIano In CIna - 1900-1905


               Drappello di sussistenze con due coppie di forni someggiati mod. 1897. 33
               Comprendeva due ufficiali subalterni contabili, due sergenti o caporal mag-
            giori, sei caporali panettieri, 24 soldati panettieri, quattro soldati macellai, quat-
            tro soldati meccanici, due attendenti degli ufficiali.
               Il giorno successivo alla diramazione della circolare istitutiva, il 6 luglio,
            venne  dato  il  via  alla  formazione  dei  reparti   seguito  due giorni  più tardi
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            dall’ordine di concentramento a Napoli entro il 14 luglio seguente, con imbarco
            dei reparti e dei materiali previsto per il 18.
               Conclusosi entro il termine previsto il concentramento dei reparti a Napoli,
            che furono alloggiati nella porzione denominata “III e IV Granili” dell’omoni-
            mo fabbricato   già caserma borbonica ed allora ancora esistente e funzionante,
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            33  Il forno mod.1897, del quale esistevano due versioni, someggiato o carreggiato, venne
                adottato in sostituzione dei vecchi forni Taddei e Rossi usati fino a quel momento.
                Era simile al forno francese Perier, costituito da quattro “voltini” – strutture a base
                piatta e volta arrotondata – di lamiera ondulata, da due pareti e da due fumaioli, il tutto
                montato su platea di mattoni oppure, in mancanza di questi, direttamente sul terreno,
                purchè asciutto. In Cina ne vennero inviati quattro trasportati a soma ognuno su otto
                muli, ciascuno dei quali, a lavorazione continua, poteva produrre 12 infornate giorna-
                liere da 50 razioni ciascuna, per un totale di 600 razioni di pane da 750 grammi ognu-
                na.
            34  Ministero della Guerra, Segretariato  Generale, Divisione Stato Maggiore, Sezione
                2^. Circolare N.4280 – Predisposizione per l’eventuale invio di truppe nell’Estremo
                Oriente 5 luglio 1900.
            35   I Granili, costruiti alla fine del ‘700 come deposito di granaglie da cui avevano preso il
                nome ed adibita in seguito a caserma per le reclute e per le truppe in transito a Napo-
                li, sorgevano nella zona costiera che univa il porto ai primi sobborghi vesuviani, lungo
                l’attuale via Marina, dove ancora oggi se ne vedono poche rovine, a testimonianza dei
                bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale, ed erano un unico impo-
                nente edificio, lungo circa trecento metri, largo da quindici a venti metri ed alto molto
                di più.
                Il suo aspetto, secondo una descrizione coeva era “ quello di una collina o una calva
                montagna, invasa dalle termiti, che la percorrono senza alcun rumore né segno che
                denunci uno scopo particolare.”
                Con le facciate dipinte di rosso cupo, il fabbricato, ripartito in “I, II, III e IV Granili”
                in base agli ingressi, contava tre piani oltre ad un pianterreno per metà interrato e di-
                feso da un fossato, 174 aperture di grande ampiezza sulla sola facciata, otto tubi di fo-
                gnatura sul retro che sistemati al terzo piano lasciavano scorrere le loro acque lungo la
                parete, 86 camerate tutte di uguali dimensioni distribuite con una regolarità perfetta,
                43 a destra e 43 a sinistra di ciascuno dei quattro corridoi, uno per piano, larghi da set-
                te ad otto metri ciascuno e la cui misura complessiva era di un chilometro e duecento
                metri; su ogni corridoio si aprivano inoltre due soli gabinetti.
                Ogni corridoio era scarsamente illuminato da 28 lampade a gas “della forza di cinque
                candele ciascuna”.
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