Page 52 - Il Corpo di spedizione italiano in Cina 1900-1905 - Organizzazione, uniformi e distintivi
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52 Il Corpo dI SpedIzIone ItalIano In CIna - 1900-1905
- sul “Giava”
Batteria d’Artiglieria: quattro ufficiali, 114 uomini, quattro cavalli da uffi-
ciali, 41 cavalli da truppa e 10 carrette;
Ospedaletto da campo: due ufficiali e cinque uomini;
Drappello sussistenza: un ufficiale e 10 uomini;
Salmerie e quadrupedi:
sette uomini e sette cavalli da truppa appartenenti al Comando;
un ufficiale, 21 uomini, tra i quali quello che aveva in consegna il cavallo
dell’ufficiale veterinario, e 53 cavalli da truppa, compresi i quattro caval-
li dei comandanti di compagnia e dell’ufficiale veterinario, appartenenti al
Battaglione di Fanteria;
l’ufficiale veterinario, 22 uomini tra i quali l’attendente dell’ufficiale veteri-
nario e 53 cavalli da truppa appartenenti al Battaglione di Bersaglieri;
due uomini e tre cavalli appartenenti al Distaccamento del Genio. 40
Le operazioni di imbarco dei materiali presentarono però subito dei grossi
problemi.
La commissione incaricata di accertare l’idoneità dei tre piroscafi per il tra-
sporto truppe, composta da un delegato del Ministero della Guerra, un delegato
della R. Marina ed un ufficiale della Capitaneria di Porto di Genova, aveva
infatti stimato in 500 tonnellate di viveri ed equipaggiamento il carico da distri-
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buire su ognuno dei tre piroscafi ma il calcolo si rivelò errato per difetto; in
realtà per imbarcare tutto, nonostante la Società noleggiatrice avesse concesso
più spazio di quello richiesto, sarebbe occorsa una quantità doppia di quella
calcolata tanto che si dovettero lasciare a Napoli 36 muli delle salmerie, 50
quintali di formaggio, circa 100 quintali di fieno ed altri materiali.
I problemi maggiori si ebbero per il clima, estivo mediterraneo alla partenza,
torrido nel Mar Rosso e monsonico nel Golfo di Aden; i sacchi di farina, collo-
cati sul fondo delle stive, fermentarono ben presto, la scorta di tabacco nazio-
nale si deteriorò a tal punto da risultare inutilizzabile, la stessa sorte subirono il
fieno ed il foraggio, le armi si ossidarono, i cuoiami ed il vestiario ammuffirono
nelle loro casse di legno né andò meglio agli animali imbarcati poiché i piro-
scafi non erano attrezzati per il loro trasporto il che scatenò un’epidemia di tifo,
concentrata soprattutto sul “Giava” sul quale era imbarcato il maggior numero
40 Sia i Battaglioni che i reparti autonomi dovevano avere nella stessa nave sulla quale
era imbercato il proprio personale, oltre all’equipaggiamento individuale e generale
prescritto, le salmerie di battaglione con il carreggio, le bardature ed i basti; i quadru-
pedi imbarcati sul “Giava” dovevano essere bardati solo con la cavezza filetto e prov-
visti dei regolamentari arnesi da governo, comprese le musette ed i secchielli di tela.
41 Il “Singapore” stazzava 3.685 tonnellate, il “Giava” 2.735 ed il “Marco Minghetti”
solo 2.519 tonnellate.

