Page 447 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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La tuteLa, La conservazione e La fruizione degLi archivi deL regio esercito  447


               piti dell’Istituto stabiliti nel 1934. Ancorché nel corso della sua esistenza l’Isti-
               tuto  sia  stato  costretto,  per  problemi  di  stabilità  dell’immobile,  a  momenti  di
               chiusura al pubblico, è comunque riuscito a caratterizzarsi non solo come ente
               culturale nell’ambito militare ma anche come vero e proprio centro di studi e di
               ricerche nel settore dell’architettura e dell’ingegneria militare. Ricordiamo, ad
               esempio,  la  pubblicazione  del  «Bollettino  dell’Istituto  storico  e  di  cultura
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               dell’Arma del genio» , ideato non solo per diffondere l’attività dell’Istituto e
               dei «fasti» dell’Arma ma anche gli studi sull’architettura militare; la partecipa-
               zione  e  l’organizzazione,  in  connubio  soprattutto  con  enti  civili,  di  mostre  e
               convegni sull’architettura e ingegneria militare; la creazione di intensi rapporti
               con le istituzioni preposte alla tutela dei beni storici al fine di salvaguardare le
               opere di architettura militare; l’attività di ricerca e le pubblicazioni su architetti
               e ingegneri militari e sull’architettura militare; la predisposizione di corsi di cul-
               tura per ufficiali. Infine, di particolare livello scientifico sono stati i suoi labora-
                                                                   201
               tori per l’allestimento e la manutenzione di modelli plastici  e quello di legato-
               ria,  con  una  sezione  per  la  disinfestazione,  disinfezione  e  restauro  dei  libri,
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               documenti e cimeli .



                  la disposizione sul  versamento, da  parte degli ufficiali del Genio,  di quote mensili da
                  assegnare alla manutenzione e al funzionamento dell’Istituto.
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                   Edito dal 1935 al 1982, con una interruzione nel 1943-1945.
               201   Il Comando del Corpo di Stato maggiore del R. esercito, con circolare 25 ago. 1934, n.
                  5721, aveva deciso di impiegare, in via sperimentale, i plastici di sabbia nelle esercitazioni
                  con  i  quadri;  impiego  reso  obbligatorio,  con  la  circolare  12  nov.  1934,  n.  8020,  nelle
                  manovre di grandi unità e di unità elementari. Successivamente, il Comando del Corpo
                  di Stato maggiore, con circolare 15 feb. 1935, n. 1150, sottolineava la necessità che tale
                  uso fosse sempre più perfezionato e diffuso e che, pertanto, tutti gli ufficiali e i migliori
                  tra i sottufficiali dovessero essere addestrati nella costruzione dei plastici, attività vista
                  come utile esercizio per l’interpretazione delle carte topografiche. Veniva così disposto
                  che l’Istituto storico e di cultura dell’Arma del genio provvedesse, mediante opportuni
                  corsi, all’addestramento di nuclei di personale proveniente da tutti i corpi d’armata e dalle
                  divisioni di Fanteria alpina. Cfr. Q.a. [d’aMiCo], Nuovo procedimento per la costruzione
                  di plastici topografici, in «Bollettino dell’Istituto storico e di cultura dell’Arma del genio»,
                  II (1936), 3, pp. 13-18; l. lastriCo, Ermenegildo Menichetti (1887-1952), in «Bollettino
                  dell’Istituto storico e di cultura dell’Arma del genio», XVIII (1952), 40, pp. 133-135;
                  n. Grifone, V centenario di Leonardo. Criteri adottati dall’Istituto storico e di cultura
                  dell’Arma  del  genio  circa  la  ricostruzione  dei  modelli  di  ponti  e  fortificazioni  per  la
                  mostra «Scienze e tecnica di Leonardo» a Milano, in «Bollettino dell’Istituto storico e di
                  cultura dell’Arma del genio», XIX (1953), 41-42, pp. 222-223.
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                   Sulla storia dell’Istituto e degli enti da cui nacque, oltre alle fonti già citate, cfr. Inaugu-
                  razione del Museo dell’ingegneria militare italiana in Castel Sant’Angelo in Roma, in
                  «Rivista di Artiglieria e Genio», XXIII (1906), 1, pp. 310-314; M. borGatti, Il Museo del
                  Genio, in «Bollettino dell’Ufficio storico», I (1926), 4, pp. 245-248; l.a. MaGGiorotti,
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