Page 179 - Il sogno del volo - Dalla Terra alla Luna. Da Icaro all'Apollo 11
P. 179

L’autogiro

                 Dal punto di vista della portanza, la spinta che deter-
               mina il sollevamento e il mantenimento in aria di aerei ed
               elicotteri, é prodotta nei secondi proprio dalla rotazione
               del grande rotore le cui pale possono considerarsi altret-
               tante ali in grado di generarla da un certo numero di giri
               in poi, da cui la definizione di ala rotante. Tra le prime
               macchine volanti ad avvalersene per volare fu un singolare
               mezzo aereo: l’autogiro. La rotazione del rotore di sosten-
               tamento che nell’elicottero è prodotta da un potente moto-
               re, nell’autogiro é prodotta invece dal flusso d’aria, causato
               dalla velocità della corsa a terra, che investe le pale con
               incidenza negativa. Una volta in aria provvedeva l’elica di
               cui era dotato come un normale piccolo aereo a produrre
               con il volo, il flusso necessario. Il rotore di sostentamento
               si trasforma così in una sorta di girante eolica ad asse ver-
               ticale, variante moderna degli antichissimi mulini afgani.
               La rotazione generata dal flusso d’aria cessa, ovviamente,
               quando questo s’interrompe per cui l’autogiro diversamen-
               te dall’elicottero non può rimanere in volo stazionario.
                 La corsa necessaria agli autogiro per far generare la por-
               tanza in fase di decollo, in alcuni esemplari fu eliminata
               trasferendo la rotazione dal motore dall’elica anteriore al
               rotore  mediante un  innesto a  frizione.  Si  sollevava  per-
               ciò verticalmente da fermo, quindi inserito nuovamente
               il motore sull’elica volava come un normale elicottero.
               L’invenzione dell’autogiro risale al 1919, ed è attribuita
               all’ingegnere spagnolo Juan de la Cierva, 1895-1936 che lo
               ideò dopo aver visto precipitare per stallo un trimotore da
               bombardamento di sua progettazione: da lì la decisione di
               un apparecchio che non potesse in alcun modo ‘stallare’.
               Ne derivò il velivolo ad ala rotante, nel quale la rotazione
               non scaturiva da alcun motore ma, come accennato, dal-
               la resistenza dell’aria. La prima verifica sperimentale di
               quell’aeromobile avvenne 1923, dopo una serie d’insuc-
               cessi, per lo più dovuti alla instabilità del mezzo. Montava,
               comunque, ancora delle piccole ali cinque anni più tardi,
               quando se ne avviò la produzione industriale nella Auto-
               gyro Company of America, fabbrica fondata dallo stesso
               inventore. Nel 1934 anche le ali embrionali scomparveo,
               affidandosi la portanza alle sole pale rotanti e due anni



               In alto: schema di compensazione delle coppie che agiscono su di un
               elicottero grazie al rotore di coda.
               Al centro: l’ingegnere spagnolo Juan de la Cierva.
               A fianco: l’ingegner Cierva collauda personalmente uno dei suoi pri-
               mi modelli di autogiro.




                                                                                                        capitolo sesto          1 7 9
   174   175   176   177   178   179   180   181   182   183   184