Page 182 - Il sogno del volo - Dalla Terra alla Luna. Da Icaro all'Apollo 11
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Focke-Achgelis Fa 330                                    Un discorso sostanzialmente simile riguardò pure un sin-
                                                                       golare apparecchio di modeste dimensioni ad ala rotante
                 Per l’attuale normativa italiana un autogiro viene con-  denominato Focke-Achgelis Fa330, e soprannominato per
               siderato un attrezzo sportivo e, come tale, equiparato ai   intuibili ragioni ballerina, privo di motore ma capace di
               velivoli ultraleggeri fino ad un peso massimo al decollo di   sollevarsi a un centinaio di metri di quota. Tecnicamente
               450 kg, stazza che il piccolo autogiro destinato agli U-boot   rientrava nella tipologia dell’aerogiro, e più precisamente
               tedesco era ben lontano dal possedere, pur appartenendo   dell’autogiro pur non avendo alcun motore dal momento
               alla categoria, eccedendo di poco il quintale col pilota a   che a far girare il rotore di sostentamento era la velocità
               bordo . Diversamente dalla navi da guerra, i sommergibili   del sommergibile che, infatti, durante il decollo doveva
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               in generale e gli U-boot in particolare, non disponendo di   portarsi alla sua massima andatura. L’Fa 330 fu progettato
               radar, non potevano scrutare un vasto orizzonte essendo   da Heinrich Focke per l’impiego sui sommergibili oceani-
               bassissimi sull’acqua e per giunta privi di alberi sui quali   ci della IX classe, da 740 tonnellate e l’approntamento fu
               sistemare posti di vedetta. In pratica, infatti, anche dalla   concluso nel ‘42 dalla Focke-Achgelis. La produzione di
               sommità delle loro torrette di pochi metri di altezza, l’oriz-  circa 200 esemplari fu affidata alla Weser Flugzeugwerke di
               zonte visibile non andava oltre una decina di chilometri,   Delmenhorst che ne iniziò le consegne nello stesso anno. Il
               limite che rendeva il battello quasi cieco, alla mercé delle   piccolo autogiro doveva decollare dagli U-boot issato su di
               unità nemiche. La gravissima carenza che, con l’avanza-  una apposita piattaforma, collocata dietro la torretta, trai-
               re dei progressi del radar, capace da un certo momento   nato con una fune lunga circa 150 m. Al fine di non ridur-
               in poi di individuare persino l’emergere di un periscopio   re la velocità massima del sommergibile con la resistenza
               o di uno snorkel, suggerì diversi espedienti che contem-  frontale delle strutture preposte al lancio le si rese il più
               plavano sia l’utilizzo di cervi volanti che di piccoli idro-  possibile idrodinamiche, mentre per contenere i tempi di
               volanti, però troppo inaffidabili nel primo caso e troppo   assemblaggio sul ponte dell’Fa 330 lo si semplificò all’es-
               complicati nel secondo. Senza contare che la migliore di-  senziale, costruendolo con tubolari saldati e piccoli pattini
               fesa degli U-boot era insita nella rapidità dell’immersione,   inferiori di appoggio, dotandolo di un impennaggio poste-
               dell’ordine del mezzo minuto, operazione che la mano-   riore monoderiva e di un posto di pilotaggio interamente
               vra di recupero di un osservatore aereo vincolato a una   all’aperto. Il migliore prototipo fu il modello RLM Fa 330,
               fune, e peggio anco-
               ra di un idrovolante,
               o faceva pericolosa-
               mente prolungare o
               costringeva  all’ab-
               bandono delle ve-
               dette, per cui pochi
               comandanti    erano
               interessati a farne
               uso, tanto più che
               quelle presenze resi-
               due avrebbero rive-
               lato la posizione del
               sommergibile.


               4   Per approfondimenti
               cfr. H. J. NOWARRA,
               Die Deutsche Luftrustung
               1933-1945,  Koblenz,
               1993. Per i dati tecnici
               cfr. DEUTSCHES MU-
               SEUM,  Focke-Achgelis
               Fa 330 ‘Bachstelze’ 1942.




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