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va appena 1.5 kg, avendo al posto della caldaia una sfera
serbatoio. Sviluppava appena 0.2 hp, ed era un significa-
tivo esempio della tendenza alla realizzazione di motori a
vapore leggerissimi. Il prototipo, ovviamente senza pilota,
si sollevò fino a 13 m di quota confermando l’efficacia del
motore, un bicilindrico, con caldaia sferica, il cui fornello
però restava a terra, consentendo perciò l’ascesa per il bre-
ve tempo dell’esaurimento del vapore nella caldaia. Scrisse
in merito:
Cominciai ad occuparmi di aeronautica nel 1871, in
seguito alla lettura di un articolo del Professore Giu-
seppe Colombo [...] che per le sue conclusioni mi aveva
fortemente impressionato. Da quell’epoca, in diverse
occasioni, ebbi a fare una quantità di esperienze sulla
resistenza dell’aria, e a costruire una quantità di picco-
li apparecchi, quali riusciti e quali non, tutti tendenti,
altroché a dimostrare la possibilità del volo meccanico,
a ricercare quali fossero le condizioni, di potenza, di
peso e di superficie, cui era legata la possibilità di un
apparecchio volante 7
Sollecitati forse da quelle stesse esigenze vari progettisti
si erano cimentati nella progettazione di un vero elicottero.
L’ingegnere Corradino d’Ascanio, 1891-1981, ne brevettò
uno nel il 7 aprile 1925 a due eliche coassiali con disposi-
tivo di discesa lenta automatica. L’idea e la macchina ad
ala rotante risultavano talmente in anticipo sui tempi che
la loro messa a punto non trovava ancora un sostenitore:
nella neonata Aviazione militare alla quale non interessava
il decollo verticale, prestazione che invece incuriosiva la
Marina, ma non al punto di coinvolgerla economicamen-
te nelle ricerche. Nonostante quella condivisa freddezza a
Pescara il d’Ascanio costruì un primo esemplare, il D’AT1,
dalle iniziali del suo cognome e di quello del barone Troja-
ni divenuto nel frattempo suo socio. Nel maggio del 1926,
tuttavia dopo un modestissimo sollevamento ricadde al
suolo danneggiandosi. La nuova macchina, il D’AT2 non
ebbe maggior successo.
A quei due sfortunati tentativi seguì un nuovo brevetto,
rilasciatogli nel maggio del 1929, relativo a un elicottero a
stabilità automatica e comandata, caratterizzato da nume-
rose innovazioni tecniche che confluiranno nel prototipo
D’AT3, assemblato a Roma presso lo Stabilimento di Co-
7 La citazione è tratta da e. Forlanini, Relazione di alcuni studi spe- In questa pagina, dall’alto: l’ingegner d’Ascanio e i modelli DAT1 e
rimentali d’aeronautica, custodita presso l’ISTITUTO LOMBAR- DAT2 al momento del collaudo.
DO di Milano. Nella pagina a fianco: il modello DAT3.
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