Page 188 - Il sogno del volo - Dalla Terra alla Luna. Da Icaro all'Apollo 11
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presto svanire questa opportunità. Il DAT3 rimase così fi-
glio unico e per di più senza prole. Nel 1932 venne sciolta
la società tra d’Ascanio e Trojani e l’ingegnere abruzzese
trovò successivamente occupazione, grazie alla notorietà
ormai acquisita negli ambienti aeronautici, presso le offici-
ne Piaggio di Pontedera. Qui ebbe modo di applicare tutte
le sue conoscenze sulle eliche sviluppando un particolare
modello a passo variabile che venne utilizzato dal bombar-
diere trimotore Piaggio P.16 con ottimi risultati; di conse-
guenza dal 1934 Corradino d’Ascanio cominciò a dirigere
per la Piaggio l’Ufficio studi della sezione eliche. Presso la
Piaggio il d’Ascanio ebbe modo progressivamente di ri-
tornare al suo vecchio amore, l’elicottero; tra il 1935 ed il
1937 vennero realizzati il PD1 ed il PD2 ulteriori elabo-
razioni del famoso DAT³. Un salto di qualità lo raggiunse
nel 1939 realizzando il PD3 che così egli stesso descrisse:
La sua struttura è costituita da una fusoliera di forma
molto allungata in traliccio di tubi d’acciaio ricoperto
di tela, sormontata verso la parte anteriore da un breve
albero sul quale è sistemata una grande elica tripala del
diametro di 13 metri. Il PD3 è munito di motore Alfa
Romeo 115 da 120 cavalli vapore
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Ovviamente era dotato di rotore di coda in funzione di
anticoppia essendo singolo il rotore principale e questo fu
un elemento di maggiore distinzione dai progetti prece-
denti. Ecco come si presentava il PD3:
Il nuovo elicottero PD3 è del tipo ad una sola elica sosten-
tatrice con compensazione della coppia di reazione ottenuta
mediante un’elica ausiliaria coniugata con la stessa elica so-
stentatrice. È stata scelta questa soluzione tra quelle possibi-
li per le seguenti ragioni:
La soluzione delle due eliche coassiali controrotanti oltre
a risultare di peso alquanto superiore e di notevole maggior
ingombro rispetto a quella della soluzione scelta, impedisce
la realizzazione di forti velocità di traslazione: inoltre in que-
ste condizioni di volo si creano delle dannose interferenze
fra le due eliche. Il sistema delle due eliche controrotanti
disposte lateralmente alla fusoliera ed impiegate dal Guido-
ni e poi, con successo, da Focke, presenta il grave inconve-
niente di essere obbligati ad ingombrare aerodinamicamente impossibile il riuscire a fare tali sostegni leggeri e aerodina-
l’apparecchio in modo notevole con le piramidi in traliccio di micamente poco resistenti, data la variabilità della direzione
tubo per il sostegno delle eliche, ed è molto difficile se non del vento relativo rispetto ai sostegni stessi nei vari assetti di
volo dell’apparecchio.
Il sistema analogo al precedente con eliche disposte una
102 La citazione è tratta da s. marinacci, Il volo della Vespa. Corradi- dietro l’altra all’estremità della fusoliera, pur risultando ae-
no D’Ascanio, dal sogno dell’elicottero allo scooter che ha motorizzato rodinamicamente più fine, offre anch’esso un volo di tra-
l’Italia, L’Aquila 2006. slazione l’inconveniente fra le eliche. Altri schemi possibili
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