Page 189 - Il sogno del volo - Dalla Terra alla Luna. Da Icaro all'Apollo 11
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non sono apparsi meritevoli di conside-
               razione. La soluzione con una sola elica
               sostenitrice dà una perdita di potenza
               tra elica ausiliaria ed effetto coniugato
               dall’elica principale di un massimo del
               10% della potenza spesa, perdita che è
               largamente compensata dalla leggerezza
               e più di tutto dall’abolizione d’ingombri
               aerodinamici nocivi, abolizione tanto più
               necessaria quanto più è elevata la velocità
                            10
               della macchina .
                 Potrebbe definirsi la sua creatura più
               evoluta, questa che nata nel 1939 e mes-
               sa a punto negli anni successivi, sicura-
               mente avrebbe incontrato vasti consensi
               e significativi successi, essendo non solo
               drasticamente rinnovata nella concezio-
               ne ma anche ottimizzata nella meccanica. Ma nonostante    dall’osservazione del continuo sviluppo dell’elicottero,
               l’indubbia ammirazione e l’ampia risonanza del volo, ce-  sviluppo a cui, per strane maledette fatalità, io son do-
               lebrato dai principali quotidiani e settimanali nazionali, il   vuto rimanere sempre disgraziatamente estraneo. Dai
               sostanziale disinteresse delle forze armate, provocò il tota-  primi meravigliosi risultati dei primi voli del mio eli-
               le accantonamento del perfezionamento dell’elicottero an-  cottero del 1930, che ha dato il via al sempre crescente
               che dopo una significativa dimostrazione delle potenzialità   sviluppo di questa magnifica macchina, io mi son dovu-
               dell’elicottero compiuta nel 1943. Il volo ancora una volta   to occupare per necessità varie sempre di altro 11
               fu coronato da successo ma la guerra, che ormai per l’Italia
               volgeva al suo tragico epilogo, lo privò di qualsiasi seguito,   Nel 1981 si spense a Pisa.
               tanto più che il bombardamento su Pisa del 31 agosto del-
               lo stesso anno danneggiò seriamente l’apparecchio.
                 Il successo vanamente perseguito con i suoi elicotteri   I droni
               l’ingegner D’Ascanio lo troverà negli anni immediatamen-
               te successivi alla conclusione del conflitto con un’altra sua   Una tipologia di macchine volanti, ma senza pilota, che
               macchina, un motoscooter di rivoluzionario disegno e di   nelle versioni non militari rientra tra gli aeromobili ad ala
               piccola cilindrata e potenza, la mitica ‘Vespa’. La sua pro-  rotante sono gli attuali droni, utilizzati nei più svariati im-
               duzione avviatasi nel 1946 utilizzando i rottami degli aerei   pieghi civili, dai reportage matrimoniali, alla sorveglian-
               ormai dismessi, si attesterà sui quasi dieci milioni di esem-  za antincendio, al controllo degli impianti industriali ad
               plari, costituendo la prima motorizzazione degli italiani. Il   alto rischio. La loro propulsione avviene abitualmente
               trionfo non attutì però l’amarezza dell’abbandono dell’eli-  tramite uno o più motori elettrici azionati da una batteria
               cottero al punto da scrivere nel 1974 al figlio del più noto   che alimenta pure le camere per la ripresa e gli apparati
               costruttore di aerei del genere, Sergei Sikorsky, una sorta   di trasmissione, sia in ricezione dei radiocomandi che in
               di testamento che così recitava:

                 Ricordando la sua gentile benevolenza sempre dimo-    104  La citazione è tratta dalla biografia di Corradino D’Ascanio di i.
                 stratami mi permetto di importunarla più di tutto per   d’incecco, Archivio di Stato di Pescara, Il genio e la razionalità di
                 dare uno sfogo alla mia continua amarezza prodotta    Corradino D’ascanio, Pescara 2001.

                                                                       Nella pagina a fianco: in alto, la relazione tecnica di presentazione del
               10  Citazione tratta da A. curami, Lo sviluppo dell’elicottero…, cit.,   PD3 progettato dall’ing. d’Ascanio; in basso, le prove del PD4.
               pp. 375-76.                                             In alto: il primo modello di Vespa presentato nel 1946.



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