Page 192 - Il sogno del volo - Dalla Terra alla Luna. Da Icaro all'Apollo 11
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militare che sollecitava quelle costruzioni aeronautiche, e
               che ormai possedeva gli strumenti per imporsi, mirava a
               realizzare un piccolo aereo, riempirlo di esplosivo e poi,
               attraverso i radiocomandi azionati in vista del bersaglio,
               condurvelo sopra. Un mezzo del genere più che un drone
               nel senso attuale dell’accezione, era in realtà un proietto
               radioguidato, una bomba comandata a distanza, che per
               mancanza di adeguati congegni per la tele-visione, doveva
               impiegarsi nel ristretto raggio visuale intercorrente tra base
               di lancio e il bersaglio. Venne pertanto impiegato, e soprat-
               tutto immaginato, per la guerra navale, sia perché le navi
               si combattevano fra loro a vista, sia perché con un’unica
               potente carica di esplosivo che fosse penetrata nello scafo
               dall’alto fino ai depositi di carburante o munizioni, se ne
               poteva determinarne l’affondamento (come infatti avverrà
               il 9 settembre 1943 quando la corazzata italiana Roma fu
               colpita ed affondata da due esemplari della bomba tedesca
               radioguidata in planata SD-1400, ribattezzata dagli alleati
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               Fritz X . Nei mesi a seguire i progetti di bombe volanti,
               o di aerei bombe, radiocomandati si susseguirono, supe-
               rando la prima difficoltà costituita dalle interferenze che
               i motori rotativi, con il loro rudimentale impianto di ac-
               censione, provocavano sulle frequenze di trasmissioni dei   nici da bombardamento, operando ovviamente mediante
               radiocomandi. Furono allora realizzati appositi motori di   controllo a vista da terra, o da un aereo limitrofo. Diffici-
               effimera durata, della potenza di appena qualche decina di   le, però, capire in quest’ultimo caso perché non fosse lo
               hp, e si posizionarono gli organi di radioguida all’estremità   stesso aereo guida ad attaccare direttamente il dirigibile,
               della coda dell’aereo, in modo da proteggerli meglio dalle   dai ben noti insignificante armamento ed estrema vulne-
               interferenze. L’archetipo britannico Aerial Target svilup-  rabilità! In ogni caso ne avviò la costruzione un inventore
               pato tra il 1916-17, suggeriva tra i possibili impieghi, oltre   privato, che in breve tempo, resosi conto delle difficoltà
               alla guerra navale, la difesa contraerea, ovvero l’intercetta-  connesse col reperimento di idonei organi meccanici, fu
               zione e la distruzione in volo dei grandi Zeppelin germa-  costretto a richiedere l’intervento della forza armata re-
                                                                       golare. L’apparecchio in costruzione, era un piccolo mo-
                                                                       noplano ad ala alta, le cui dimensioni erano di 6.7 m di
               14  Sulla tragica vicenda cfr. a. amici, Una tragedia italiana 1943-L’af-  apertura alare, 1.8 m di altezza per 227 kg di peso. A farlo
               fondamento della corazzata Roma, Milano 2010.           volare provvedeva un motore bicilindrico raffreddato ad




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