Page 181 - Il sogno del volo - Dalla Terra alla Luna. Da Icaro all'Apollo 11
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più tardi scomparve pure Juan de la Cierva in un inciden-  Il funzionamento dell’autogiro avviene nel seguente
               te. L’autogiro, invece, non scomparve, ma se ne iniziò a   modo: si avvia il motore ad elica normale e si accoppia
               costruire un modello di minimo ingombro, dove la velo-  l’albero del rotore. Quando il rotore ha preso l’andatura
               cità propulsiva poteva esser prodotta persino senza l’eli-  voluta si toglie l’accoppiamento e contemporaneamente si
               ca, facendo girare le ruote del carrello come un normale   mollano i freni delle ruote, lasciando tuttavia il motore e
               autoveicolo a motore. Successivamente furono apportate   l’elica normale in moto le pale, che nella rotazione avevano
               all’autogiro maggiori modifiche, in epoca attuale dandogli   assunto un’incidenza piccolissima senza dare luogo, quin-
               nuove potenzialità d’impiego. Infatti: “l’autogiro odierno   di, ad alcuna azione sostentatrice, non essendo più coman-
               ha effettivamente progredito rispetto ai primi tipi provati   date e perciò trasportate, girano sulle cerniere e assumono
               e, sotto il punto di vista della sicurezza in caso di “panne”   un’incidenza positiva di entità tale da sollevare l’apparec-
               di motore, si può asserire che esso batte l’aeroplano. La   chio di qualche metro.
               fusoliera è lunga quanto basta per contenere nella parte   Ma, sia per la mancanza della forza motrice sia per la re-
               anteriore un comune motore con elica trattiva; al centro,   sistenza offerta dal sollevamento del complesso, la velocità
               l’equipaggio, i congegni di manovra ed il serbatoio del-  del rotore va via via scemando e si ridurrebbe ben presto
               la benzina; nella parte posteriore i piani fissi destinati a   a valori trascurabili se, prima di scendere al disotto di un
               compensare ed annullare le oscillazioni longitudinali e tra-  certo limite, non intervenisse l’effetto dell’elica normale
               sversali e quindi a mantenere la dovuta stabilità di tutta la   e la conseguente traslazione dell’apparecchio che, assicu-
               macchina. Il carrello è molto ampio: due ruote anteriori,   rando l’ulteriore rotazione del rotore in virtù del vento re-
               ben distanziate fra loro ed una ruota posteriore formano   lativo, da luogo ad un incremento di velocità e quindi alla
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               un treppiede di sostegno solidissimo e nello stesso tempo   normale ascesa” .
               molto  elastico per  attutire  l’urto  sul terreno  al  momen-  Tra gli impieghi storici più strani dell’autogiro, quasi una
               to dell’atterrata. Una struttura centrale, tronco-conica o   dimostrazione della sua eccezionale flessibilità d’impiego
               tronco-piramidale, sostiene l’albero del rotore che, a vo-  spicca quello di vedetta aerea degli U-boot nel corso della
               lontà, può essere rigidamente accoppiato e disaccoppiato   Seconda guerra mondiale con il nome di Focke-Achgelis Fa
               all’albero del motore normale.                          330, privo di qualsiasi motore.
                 Il rotore, comandato dal pilota a mezzo di una leva oppor-
               tunamente snodata con un giunto cardanico, è a due o a tre   3
                                                                        Da v. gavino, L’autogiro e le sue applicazioni, in SAPERE, anno II,
               pale e può essere inclinato a piacimento del pilota sì da as-  vol. IV n° 44, 31 ottobre 1936, XV.
               sumere qualsiasi posizione obliqua in avanti o indietro o di
               fianco, sostituendo in pieno i timoni di quota, di direzione   Nella pagina a fianco: i vari modelli di autogiro realizzati e collaudati
               e gli alettoni stabilizzatori trasversali. Questa possibilità di   dallo stesso Cierva.
               orientamento del rotore rappresenta la più grande innova-  Sotto: foto scattata durante le fasi di prova del Focke-Achgelis Fa 330.
               zione e realizzazione dell’autogiro perché segna un vero ge-
               niale e coraggioso passo avanti rispetto alle prime macchine
               del genere, permettendo -così affermano i piloti specialisti-
               virate corrette, indipendentemente dal valore della velocità
               di traslazione. Ma un’altra innovazione ha pure la sua note-
               vole importanza; ed è quella dell’attacco delle pale al mozzo,
               attacco non rigido, bensì snodato (s’intende in determinati
               limiti) sia orizzontalmente sia verticalmente, il che consente
               movimenti di rotazione più uniformi, senza brusche scosse
               e permette alle pale di assumere angoli di incidenza diver-
               si, dal minimo quasi equivalente a zero ad un massimo che
               corrisponde all’incidenza più forte per la salita. Nei tipi più
               recenti la connessione a snodo verticale è stata sostituita da
               una connessione a snodo obliquo, perfezionamento che ha
               contribuito molto efficacemente alla realizzazione del decol-
               lo “a salto” come in precedenza si è accennato.





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