Page 127 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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numero avventurieri normanni dal-
                                                                                            la Francia settentrionale, in viaggio
                                                                                            come pellegrini per Gerusalemme
                                                                                            […] molti di loro erano soldati di
                                                                                            ventura che rimanevano al servizio
                                                                                            dei principi longobardi […]. Il disor-
                                                                                            dine del paese offrì loro un’occasione
                                                                                            favorevole. 8


                                                                                               Nelle pagine di Guglielmo di
                                                                                            Puglia, storico dell’epopea nor-
                                                                                            manna, si trova conferma di quan-
                                                                                            to delineato, allorquando narra di
                                                                                            quaranta cavalieri normanni, pel-
                                                                                            legrini diretti verso la Terrasanta.
                                                                                            Contattati da un nobile pugliese
                                                                                            che ne sollecitò l’aiuto per abbat-
                                                                                            tere il giogo bizantino, essi avreb-
                                                                                            bero acconsentito, rinviando però
                                                                                            l’impresa a dopo il loro rientro.
                                                                                            Curiosamente, anche in una tra-
                                                                                            dizione salernitana si parla di un
                                                                                            gruppo di quaranta cavalieri nor-
                                                                                            manni che, appena tornati dalla
                                                                       Terrasanta, riuscirono con il loro provvidenziale intervento
                  Secondo una prima ricostruzione, all’origine della mi-  a infrangere l’assedio saraceno alla città. In alcuni memo-
               grazione ci fu la funzione di caposcalo per la Terrasanta    riali francesi, invece, si tramanda di un gruppo di cavalieri
                                                                   6
               sostenuta dai porti pugliesi, tappa obbligata per i guer-  normanni che, espulso dalla propria regione per gravissimi
               rieri delle potenti dinastie dei conti d’Angiò e dei duchi   misfatti, si diresse verso il Sud. Quale che fosse la verità in
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               normanni.  All’epoca le condizioni politiche in cui versava   queste sostanzialmente concordanti legende, è certo che
               il Mezzogiorno erano quanto mai frammentate e instabili  la presenza normanna, sporadica e di scarsissima entità, a
                                                                       partire dal 1015-1016 tese rapidamente a incrementarsi nel
                  la frontiera dell’Impero bizantino ufficialmente andava da   Meridione italiano. È pertanto possibile individuare negli
                  Terracina […] a Termoli; ma all’interno di questi confini   stessi anni due distinti nuclei insediativi, significativamen-
                  soltanto le province di Puglia e di Calabria, abitate in pre-  te a Salerno il primo e a Bari il secondo, entrambi confluiti
                  valenza da greci, erano sotto il governo diretto di Bisanzio.   al servizio di Melo (970-1020), eroe dell’irredentismo pu-
                                                                            9
                  Sulla costa occidentale c’erano le tre città stato mercantili   gliese.  Intorno al 1030 i membri della famiglia Altavilla
                  di Gaeta, Napoli e Amalfi, nominalmente vassalle dell’im-  rappresentano ormai in Campania e in Puglia una realtà
                  peratore […]. L’interno del paese era in mano ai principi   stabile e potente, capace di fondare persino nuove città,
                  longobardi di Benevento e di Salerno […]. I Musulmani do-  quali Aversa (1047). Sterili, a quel punto, i tardivi tentativi
                  minavano ancora la Sicilia nonostante i molti tentativi dei   di estrometterli con le armi, come quello esploso nel 1050,
                  bizantini per riconquistarla; e le incursioni che partivano   primo tentativo di sommossa popolare contro i brutali do-
                  dall’isola e dall’Africa contro le coste italiane aumentavano   minatori, avverso i quali lo stesso pontefice non disdegnò
                  il caos nel paese. In queste regioni erano arrivati in gran   di intervenire militarmente.



               6   P. BELLI D’ELIA, Aceptus, in La Puglia fra Bisanzio e l’Occidente, Mi-  8   Ivi, pp. 49-50.
               lano 1980, p. 143.                                      9   C. A. WILLEMSEN, D. ODENTHAL, Puglia terra dei Normanni e degli
               7   S. RUNCIMAN, Storia delle Crociate, Einaudi, Torino 1976, vol. I , p. 42.  Svevi, Laterza, Bari 1978, p. 13.



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