Page 131 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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cedenza ricordato spesso, di legno. Si trattava, infatti, di   pietra, massicce torri quadrilatere di discreta superficie in-
               approssimate strutture utili soltanto nell’ambito del loro   terna, case torri parallepipede che vantavano già all’epoca
               primitivo contesto di provenienza, basato sulle razzie e sul-  una collaudata esperienza. Poiché l’assemblaggio dei tronchi
               le sopraffazioni. Furono infatti                        di legno consentiva soltanto strutture quadrilatere, più rara-
                                                                       mente ottagonali, la predilezione manifestata per i dongioni
                  le scorrerie normanne […] a far sorgere dovunque dall’A-  in pietra a pianta quadrata va ragionevolmente imputata all’e-
                  driatico alle pianure dell’Inghilterra settentrionale  […] le   strema conservazione di tale tradizione, non manifestandosi
                  fertès o fortezze rurali […]. Le guerre intestine non tardaro-  alcuna precipua valenza difensiva a suo carico.
                  no a moltiplicarle […]. Rispondevano a bisogni elementari,   Sembra che il più antico dongione sia stato innalzato
                  spontaneamente sentiti e soddisfatti. Un agiografo lo ha spie-  dal conte d’Angiò verso la fine del X secolo, a Langeais;
                  gato con molta esattezza, se pure senza simpatia: «Per quegli   da allora in sequenza accelerata ne sorsero innumerevoli,
                  uomini sempre impegnati in risse e in massacri, ripararsi dai   tutti fra loro sostanzialmente simili. In dettaglio si tratta
                  nemici, trionfare degli eguali, opprimere gli inferiori». 17  abitualmente di un edificio

                  Generalmente erano edifici di tipo assai semplice e il più   a pianta rettangolare […] con un grande stanzone per piano e
               diffuso, almeno al di fuori dei paesi mediterranei, fu la torre   altezza di due, tre o, più raramente, più piani. Scale retrattili,
               di legno, più nota come motta castrale. Agli inizi dell’XI seco-  o più comode scale fisse, garantiscono i collegamenti verticali.
               lo, tuttavia, i Normanni le impiegavano ormai sporadicamen-  L’altezza può raggiungere dimensioni imponenti, dell’ordine dei
               te, forse solo come opere campali nel corso di scorrerie più   30m. Di solito l’accesso avviene al livello del primo piano: il pia-
               prolungate. L’ampliarsi del loro raggio d’azione li aveva senza   no terra viene utilizzato come magazzino, cantina, deposito ed è
               dubbio posti di fronte alle fortificazioni in muratura, delle   accessibile solo dall’alto sotto il controllo del proprietario della
               quali immediatamente recepirono i vantaggi e le caratteristi-  fortificazione […]. I modi in cui questo accesso sopraelevato
               che fondamentali, adattandole al loro poverissimo repertorio   può essere raggiunto sono notevolmente variati […]. Il sistema
               tradizionale. Sorsero allora i primi dongioni in pietra, che   più semplice consisteva in una ripida rampa di scalini di pietra,
               spesso sostituivano quelli lignei sulle medesime motte. È per-  larghi a sufficienza per lasciar passare solo un uomo, cosicché i
               tanto credibile che, con-
               clusasi la fase pioneristica
               e consolidatasi stabilmente
               la conquista, anche a Sud
               i Normanni iniziassero a
               sostituire le prime effimere
               e fragilissime fortificazioni
               con altre più evolute e re-
               sistenti, sebbene struttural-
               mente e concettualmente
               simili. Comparvero allora
               i menzionati dongioni in



               17   M. BLOCH, La società feudale,
               Torino 1975, p. 341.

               Nella pagina a fianco: il dongio-
               ne normanno di Introdacqua,
               in Abruzzo.
               A fianco: i ruderi di quello che
               viene considerato il primo don-
               gione, fatto erigere alla fine
               del X sec. dal conte d’Angiò
               nella tenuta di Langeais, In-
               dre-et-Loire, Francia.



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