Page 41 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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reparti che i Romani in seguito inseriranno in unità ausiliarie La mazzafionda
col nome di funditores. L’arma constava di due lunghe stringhe Dalla fionda, con lievi modifiche, derivò la mazza-
a un’estremità delle quali stava avvinta una culla di cuoio nella fionda, definita dai Romani fustibalo. L’arma, per vari
quale si poneva il proietto, per lo più un sasso tondeggiante o aspetti, replicava sia pure in miniatura l’onagro e anti-
una ghianda di piombo di 100-200 grammi. Postala in rapi- cipava il trabocco: consisteva, infatti, in una fionda le
dissima rotazione, valutato con precisione l’istante di lancio, cui stringhe invece di essere trattenute dalla mano, era-
si mollava una delle due stringhe aprendo la culla: il proietto no fissate a un bastone, una stabilmente, l’altra in modo
proseguiva per la tangente con una velocità iniziale di un cen- da potersi sganciare. La lunghezza del bastone, som-
tinaio di m/s – pari, perciò, a quella dei dardi delle migliori ba- mandosi a quella delle corde e del braccio, accresceva
lestre – che le consentiva di percuotere con enorme violenza. la velocità iniziale incrementando perciò la violenza
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