Page 36 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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[…].Poiché certe truppe stavano diven-
                                                                                         tando una milizia part-time di cittadini o
                                                                                         agricoltori sedentari, la vita civile e quella
                                                                                         militare tornarono gradualmente a coinci-
                                                                                         dere; le città stavano diventando forti […]
                                                                                         a loro volta, i forti si stavano trasforman-
                                                                                         do in città abitate da soldati, che al tempo
                                                                                         stesso esercitavano il mestiere di artigiani,
                                                                                         mercanti o agricoltori. Nel caso del Limes
                                                                                         Tripolitanus (nell’attuale Libia), con i suoi
                                                                                         centenaria, piccole fattorie fortificate o
                                                                                         fortini autosufficienti, l’omogeneizzazione
                                                                                                           6
                                                                                         dei ruoli fu completa.
                                                                                            Nel V secolo, quell’estrema par-
                                                                                         venza militare si dissolse rapidamente.
                                                                                         Le truppe in Britannia si dileguarono
                                                                                         durante gli ultimi anni di Valentinia-
                                                                                         no III, intorno al 450; quelle in Spa-
                                                                                         gna subito dopo, e comunque nello
                  in proprio la terra; quella che era venuta in possesso dello   stesso decennio in seguito all’invasione visigota. Fu la
                  stato per diritto di conquista e di cui poteva, teoricamente,   volta, forse tra il 470-480, dell’esercito della Gallia e poi
                  disporre l’imperatore […]. Più spesso era lasciata ai soldati,   ancora, nei medesimi anni, di quello dell’Illiria. In Italia
                  costituendo il territorium legionis di cui, a quanto sembra,   la forza armata scomparve contestualmente all’Impero.
                  ogni campo era provvisto costituendo per così dire una do-  A Roma logicamente ci si rendeva conto del precipitare
                  tazione della legione in quanto corpo; al limite essa avrebbe   della situazione e perciò, nei limiti delle risorse, la scom-
                  potuto coincidere con la zona della cui difesa era incaricata   parsa della forza armata fu strenuamente contrastata, per
                  la legione […][che] si circondava così di insediamenti in par-  quanto possibile militarmente e per quanto conveniente
                  te commerciali, in parte agricoli […] e appunto nel III secolo   politicamente, fin dagli ultimi decenni del IV secolo, pro-
                  si sarebbe precisata la svolta […] del soldato tardoromano,   prio in conseguenza della spinta mongola.
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                  che è più vicino a un agricoltore che a un soldato.     In dettaglio nel
                  Pur riconoscendo che quella complementarietà dequa-     376, Valente dovette fare una scelta decisiva. Gli Unni negli
               lificava pericolosamente gli organici, minandone lo spirito   ultimi anni avevano cominciato a muoversi verso Occiden-
               e le capacità combattive, si reputarono predominanti i van-  te, provocando un’ondata di confusione e di terrore. Il re
               taggi. Si istituzionalizzarono perciò, a partire dal IV seco-  dei Greutungi, o Ostrogoti, nella Russia meridionale si era
               lo, le figure dei castriciani e dei castellani, rispettivamente   tolto la vita incapace di far fronte alla situazione e il re dei
               militi delle fortezze e dei castelli che, però, possedevano e   Visigoti, sulla sponda settentrionale del basso Danubio, era
               coltivavano gli appezzamenti limitrofi ai loro capisaldi. Il   stato abbandonato dalla sua gente, quando aveva provato a
               fenomeno, ancora una volta, ebbe nella regione orientale i   organizzare la difesa del suo regno. I suoi sudditi preferiro-
               suoi modelli archetipali.                                  no rifugiarsi entro i confini dell’Impero, chiedendo asilo a
                  In conseguenza le                                       Valente e impegnandosi a servire nell’esercito romano […].
                                                                          E proprio la prospettiva di poter disporre di una vasta ri-
                  città furono talmente ridotte e le opere di difesa divenne-  serva di reclute fu ciò che attrasse Valente: quelle reclute lo
                  ro così elaborate, che esse si trasformarono gradualmente   avrebbero messo in grado di trasformare l’arruolamento fra
                  in forti o almeno finirono per non distinguersi più da essi   la popolazione romana in oro e con ciò di aumentare an-


               5   M. MAZZA, Lotte sociali e restaurazione autoritaria nel III secolo d.C.,   6   LUTTWAK, La grande..., cit., p. 225. Sull’argomento anche F. RUSSO, La
               Laterza, Bari 1973, p.411.                              difesa..., cit., pp. 67-71.



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