Page 35 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
P. 35

custodi delle pecore, nonché ai procuratori e ai factotum
                                                                          dei senatori interdiciamo la facoltà di possedere bestiame
                                                                          equino; sotto questo divieto quelli che tenteranno di viola-
                                                                          re le disposizioni della nostra mansuetudine siano costretti
                                                                          a subire le pene spettanti agli abigeatari.

                                                                          Come innanzi accennato, il provvedimento registrò
                                                                       un immediato successo, premessa per la sua straordinaria
                                                                       longevità. Anche trascurando le cooptazioni di Teodosio
                                                                       e di Onorio, almeno per quelle inerenti alla Puglia e al
                                                                       basso Sannio, permase pressoché immutato dal 364 al 534,
                                                                       ovvero fino al codice di Giustiniano. È probabile che la
                                                                       mancata conferma da parte del grande legislatore debba
                                                                       ascriversi alla cessata esigenza, ovvero all’esaurimento del
                                                                       parossismo della criminalità organizzata, tra le cui spiega-
                                                                       zioni, purtroppo, deve includersi quale significativa con-
                                                                       causa il dissolversi del benessere economico, provocato dai
                                                                       Vandali e dai Goti. In ogni caso l’intuizione di Valentinia-
                                                                       no si dimostrò vincente contro il banditismo. Gli obiettivi
                                                                       conseguiti dalla sua legge sull’usus equorum furono alme-
                                                                       no tre: privare i banditi del mezzo più valido per recare a
                                                                       compimento i loro crimini; consentire la pronta individua-
                                                                       zione di ogni delinquente in base alla vistosa trasgressione
                                                                       del divieto; mettere le forze di contrasto, sempre fornite
                                                                       di cavalli, in condizioni di decisa superiorità operativa. È
                                                                       interessante osservare che queste ultime provenivano dalle
                                                                       file dell’esercito ed erano costituite per lo più da veterani
                                                                       arruolati in quella sorta di milizia dopo l’espletamento del-
                                                                       la ferma. Ennesimo dato che, se mai ve ne fosse bisogno,
                                                                       lascia implicitamente trasparire alle spalle del proliferare
                                                                       della criminalità organizzata, una latenza delle forze rego-
                                                                       lari di contrasto sul territorio con il conseguente prolunga-
                                                                       to abbandono del suo controllo.


                                                                       1.5. Mutazioni sociali


                                                                          La durezza del tempo portò a una progressiva milita-
                                                                       rizzazione della classe rurale che se da un lato incrementò
                                                                       sul piano globale le potenzialità difensive dell’intero Stato,
                                                                       dall’altro causò un fenomeno di segno inverso, che ne bi-
                                                                       lanciò gli esiti: la ruralizzazione delle truppe localmente
                                                                       stanziate. In linea di massima, le legioni dislocate lungo i
                                                                       confini si dedicarono a coltivare




                                                                       In alto a sinistra: aureo di Teodosio.
                                                                       A fianco: mosaico raffigurante Giustiniano.



                                                                                       parte prima - la fine del mondo antico      31
   30   31   32   33   34   35   36   37   38   39   40