Page 76 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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Capua Benevento e di Salerno, a est dal mar Adriatico, a sud gior evento del suo regno. Pochi anni dopo la sua ascesa
dallo Jonio, a ovest dal Tirreno. La frontiera bizantino-lon- al trono, infatti, per l’esattezza nel 632, si materializzò sullo
gobarda, spesso non ben determinata e non di rado superata scenario mediterraneo un avvenimento destinato a scon-
dall’uno o dall’altro degli Stati confinanti, non ha mai dovuto volgere in pochi lustri tutti gli equilibri così faticosamen-
oltrepassare il corso del Fortore: essa seguendo il crinale dei te conseguiti: in una remota località mediorientale moriva
monti Dauni, passava tra Bovino e Ariano per raggiungere il Maometto. Sino ad allora quel nome risultava assolutamente
corso superiore dell’Ofanto a ovest di Melfi; quindi aggirando ignoto alla quasi totalità delle cronache occidentali, per cui
il monte Vulture, correva a est di Potenza e poi raggiungeva il nulla lasciava presagire la travolgente avanzata islamica che
Tanagro non lontano da Polla; infine costeggiando la Valle di di lì a breve si sarebbe scatenata. Del resto è ancora oggi
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Diano, discendeva a ovest di Lagonegro per sboccare proba- difficile realizzare la subitanea violenza dell’espansione ara-
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bilmente nel Tirreno col corso del Noce. ba, proiettatasi contemporaneamente verso l’Asia e l’Europa.
Indubbiamente lavorava a favore dei fanatici eredi del Profeta
La Sicilia, invece, restò fino all’arrivo dei Musulmani in- un particolarissimo contesto storico, caratterizzato dall’inusi-
teramente bizantina, per cui all’assoggettamento longobar- tata, reciproca spossatezza dei due grandi imperi persiano e
do di gran parte della Penisola e all’insediamento a Ravenna bizantino, entrambi incapaci di valutare e, meno che mai, di
della capitale, fece da sfondo nell’Isola l’ascesa di Siracusa a stroncare la perniciosa potenzialità emergente. Se nell’inarre-
metropoli primaria dei domini imperiali occidentali. La città stabile espansionismo arabo si possono con sufficiente ade-
divenne la base navale avanzata di Bisanzio per antonoma- renza cogliere strette analogie con l’effimero dilagare delle
sia, dotandosi di tutte le necessarie infrastrutture marittime orde di un Attila o, più tardi, di un Gengis Khan, di ben più
e militari. Una conferma di quanto accennato la testimonia tenace natura si dimostrò il radicamento del dominio e, so-
il trasferimento operato intorno alla metà del VII secolo da prattutto, del credo islamico nei territori conquistati, tanto da
Costante II (630-668), figlio di Costantino III e imperatore
dal 641, della sua corte proprio a Siracusa, nel quadro di una
vagheggiata ennesima riconquista del Paese. 31 Per approfondimenti H. PIRENNE, Maometto e Carlomagno, Laterza,
Lo straordinario quand’anche transitorio “trasloco” Bari 1976, pp. 136-39.
della sede imperiale, non rappresentò purtroppo il mag-
Sotto: L’espansione dell’Islam tra il VII e l’VIII secolo.
Sotto il profeta Maometto, 622-632
Durante il califfato elettivo, 632-661
30 A. GUILLOU, Aspetti..., cit., p. 169. Durante il califfato omayyade, 661-750
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