Page 92 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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monete romane e, con vero spiri-
to imperiale, rifiutavano di rico-
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noscere frontiere ai loro domini.
Disgraziatamente le conno-
tazioni statuali derivate dall’i-
spirarsi e dall’aspirare a un
modello tanto complesso, sen-
za disporre di mezzi necessari
a rigenerarlo, determinarono
l’inevitabile confusione conse-
guente, l’alienazione dei preci-
pui e basilari criteri di stabilità
di successione. Si avvicendaro-
no, perciò, dinastie sempre più
effimere minate dall’anarchia
interna e dalle dispute fratri-
cide, causa ed effetto dell’as-
senza di un potere centrale so-
lido e chiaramente distinto da
quello puramente personale
del sovrano di turno. Persino
i re merovingi, senza dubbio i
più ambiziosi al riguardo
di cui siamo detentori. Analogo discorso va fatto in materia non avevano la più pallida idea di quella che fosse la responsa-
di diritto, di tributi e di difesa, sistemi in cui, al di là delle ov- bilità politica o la tradizione storica e applicavano alla monar-
vie attualizzazioni, ben poco è mutato rispetto all’originario chia franca i princìpi che nella società teutonica governavano la
criterio informatore romano confermatosi finora il più effica- proprietà privata. L’eredità era divisa tra i figli, e poiché i figli
ce e razionale possibile. Logico, pertanto, che invariabilmente litigavano, il paese fu per cinque generazioni
tormentato da inutili guerre civili. 5
tutti i regni barbari che si spartiscono l’Impero d’Occidente
presentano una serie di tratti comuni che fanno di loro non
Stati barbari, ma regni romani barbarizzati. Tutti hanno ab- 3.2. Rinasce l’Impero
bandonato la propria lingua nazionale e i propri culti pagani.
Una volta diventati cristiani, sono per ciò stesso diventati sud- Nonostante quanto accennato, fu proprio la dinastia
diti fedeli della Chiesa, che trasuda civiltà romana. Ma, come dei Merovingi quella che si protrasse più a lungo, riuscen-
l’impero, questi regni sono sostanzialmente laici […]. Questi do ad ampliare a dismisura il suo regno fra il V e l’VIII
regni sono romani non soltanto perché la civiltà romana ha secolo. Rappresentò, perciò, se non la prima in assoluto,
dato loro strutture nelle quali e grazie alle quali hanno potuto di certo l’unica che si cimentò non del tutto utopistica-
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formarsi, ma anche perché vogliono essere romani. mente nel tentativo di ricostituire l’Impero. Le offensive
franche abbattutesi sul ducato longobardo-trentino, ne
E infatti malgrado la loro costituirono per molti aspetti una prima chiara manifesta-
zione, reputandosi infatti indispensabile per l’ambizioso
origine teutonica, i primi re merovingi erano disposti a consi-
derarsi generali o magistrati romani. Usavano le insegne e le
4 H.A.L. FISHER, Storia d’Europa, Edizioni Labor, Milano 1964, vol.
I, p. 194.
3 Ivi, p. 39. 5 Ivi, p. 195.
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