Page 4 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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“conquista delle menti e dei cuori”. Lo scoppio del secondo conflitto mondiale non per-
mise di sviluppare fino in fondo un’azione che, tra il 1938 ed il 1939, cominciava a dare
risultati interessanti. Ancora più difficile fu la situazione con cui le Forze Armate italiane
dovettero confrontarsi nei Balcani tra il 1941 ed il 1943, in uno scenario caratterizzato
da un intreccio di fattori ideologici, etnici ed anche religiosi che rendevano il quadro
complessivo di difficile interpretazione. La brutalità del confronto condizionò il compor-
tamento di tutti i contendenti ma, a prescindere dall’idoneità dello strumento a disposi-
zione e dalle limitazioni derivanti dalla molteplicità degli attori in gioco, emerge da parte
italiana un’interpretazione spesso non priva di efficacia del tema della controguerriglia.
Dal punto di vista della storiografia nazionale l’argomento della controguerriglia, o
della “counter-insurgency” per utilizzare la terminologia anglosassone oggi in voga, non
è mai stato affrontato in modo organico, tentando di darne una visione d’insieme e di
stabilire delle connessioni con quanto nello stesso campo veniva attuato dalle altre na-
zioni occidentali. Non mancano gli studi di settore ma questi, a volte connotati in chiave
ideologica, tralasciano l’aspetto tecnico-dottrinale e, quando si confrontano con le cam-
pagne del XX Secolo, dalla Libia ai Balcani, ne trascurano la terza dimensione, lasciando
sullo sfondo il ruolo fondamentale dell’arma aerea. In proposito è invece significativo
che, proprio in queste circostanze, siano stati superati i particolarismi di forza armata per
dar vita ad uno strumento autenticamente aero-terrestre.
Il lavoro offre una visione d’insieme dell’esperienza nel campo della controguerriglia
delle forze armate italiane, e in particolare dell’Esercito e dell’Aeronautica, proponendo,
insieme ad una ricostruzione dell’andamento delle operazioni, un esame della loro im-
postazione tecnico-dottrinale. L’opera ha tutte le caratteristiche per proporsi come un
“unicum” nel panorama della storiografia nazionale ed in linea con la migliore saggistica
sull’argomento della “counter-insurgency” di matrice internazionale.
Colgo l’occasione, essendosi concluso dopo sette entusiasmanti ed indimenticabili anni il
mio mandato quale Capo Ufficio Storico di SMD e Presidente della CISM (fino al 2013)
nonché Rappresentante della Difesa per la Storia Militare, di passare il “testimone” al bril-
lante collega e amico, Col. Massimo BETTINI, a cui auguro un luminoso futuro certo che
con le sue eccelse qualità saprà mantenere e superare i successi conseguiti finora.
Col. Matteo PAESANO 1
Capo dell’Ufficio Storico
dello Stato Maggiore della Difesa
1 Già Presidente CISM, rappresentante della Difesa per la storia militare nei consessi nazionali
e internazionali. In applicazione del D. L. n. 95 del 6 luglio 2012, convertito in legge dall’art. 1.
comma 1, L. 7 agosto 2012, n.135 l’Ufficio Storico dello SMD sostituisce la CISM in tutte le sue
funzioni e attribuzioni, senza soluzione di continuità, quale unica legale istituzionalità rappre-
sentativa a livello nazionale ed internazionale.