Page 112 - L'ITALIA DEL DOPOGUERRA - L'Italia nel nuovo quadro Internazionale. La ripresa (1947-1956)
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Il PIANO MAIISHAU E Il. SUO IMI'ATIQ IT.'\UANO 101
ad altri paesi OECE, fu oggettivamente limitata perché le compensa:tionì effet-
tuate non superavano U lO% del valore degli scambi.
Una accelerazione significativa del processo tendente al superamento del
bilateralismo avvenne nel corSo del 1948, proprio in conseguenza della appli-
cazione del Piano Marshall. Infatti una parte dei fondi, pari a 1,4 miliardi di
dollari, fu destinata al coslddeno "aiuto condizionato", ossia al finanziamento
delle lmportazioni fra paesl OECE.
La svolta dedsìva avvenne nel dicembre del 1949 con la creazione ddla
Unione europea dei pagamenti. La proposta fu fatta direttamente dall'ECA
all'OECE e consisteva nella possibilità di pervenire alla regolazione multilate-
rale integrale dei pagamenti e riguardava i paesi membri e quelli delle aree
monetarie associate.
Alla Banca dei Regolamenti intemazìonalì affiuivano, ogni mese, i saldi
attivi e passivi di ciascun paese verso tutti gli altri. Effettuata la compensazio-
ne vi erano dunque creditori netti e debitori netti. Una parte. dei debiti era
compensata da crediti corrispondenti concessi dal paesi creditori; il resto dal
versamento di divise oppure di oro in una percemuale variabile dallo zero al
100% in proporzione alla elevatezza del saldo debitore (SI>.
Uno stanziamento specificamente previsto dali'ERP (350 mllionl d1 dolla-
rO, serviva a colmare la differenza temporale fra l'accreditamento di oro o
divise a favore degli esportatori e i versamenti degli importatori e, più in
generale, a compensare le eventuali inadempienze dei debitori.
In questo modo, deficit della bilancia del pagamenti non pemtanenti
potevano essere sopponati senza che vi fossero ricadute sulla consistenza
delle imponazioni proprio perché si potevano utilizzare i crediti messi a
disposizione dei paesi in tèmpora.nea difficoltà.
Durante i primi sette anni d1 funzionamento dell'UEP, le compensnioni
multila.terali consentirono di annullare la metà circa dei crediti e dei debiti
lordi iscritti e regist.rati senza necessità di ricorrere al trasferimento di divise o
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di oro< l.
Tutto questo dimostra come le linee generali della riforma delle relazioni
economiche internazionali così come era stata delineata dalla Ca.na dell'Avana
e dalla sua limitata applicazione attraverso il "Generai agreement on tarifs and
trade" trovarono, all'interno dell'OECE, la possibilità concreta di realizzarsi (113).
E gli effetti di tale dinamica si poterono misurare abbaswnza presto. Le
imporutzionì dai paesi extra OECE si ridussero di circa il 12% perché emno
state sostituite dagli scambi interni; alla stabilità degli acqut~ti daii'Ameriol del
Mord si accompagnò uo sensibile aumento delle esponazioni de~tim•tc ai
paesi dell'area; la bilancia dei pagamenti dei paesi dell'OECE verso il resto
del mondo fece registrare saldi artivi crescenti (a meli degli anni cinquanta

