Page 119 - L'ITALIA DEL DOPOGUERRA - L'Italia nel nuovo quadro Internazionale. La ripresa (1947-1956)
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quelli successivi lt3 De Gaulle e De &.~speri del 25 senembre, fu1 deciso di
aprire negoziati bilaterali onde facilitare l'arrivo in Fr.lncia di Ingenti gruppi di
lavoratori italiani <n.
Non si giunse ad un vero accordo di emigrazione ma furono in quelle
occasioni posle buone premesse per un trattato che non poteva Lardare. Con
il Belgio, il caso fu a.ncora più cl_amoroso poiché un accordo quasi privato ma
ratificato dalle autorità politiche irnliane sarà concluso, e sarl il primo del
dopoguerra. Fin dal senembre 1944 la rutel.a delle attività italiane- in Belgio
era assunta da uno speciale Comltat.o Italiano di Liberazione Nazionale che
con l'avvento al potere di Alcide De Gasperi prender-l, nel dicembre 1945, il
nome di Comitato Italia Libera. Sarà questo Comitato che a nome e con
l'accordo del Governo italiano, prenderà i primi contatti con la Fédération
Géoérale du Travail Beige e con Il gabinetto del primo ministro Achìlle Van
Acker, che avev:t avuto Il portafoglio del ministero del carbone e che all'indo-
mani della fine della guerr-.1, aveva proclamato la 'guerra del carbone'.
L'obiettivo di questo governo di 'unione nazionale' era di puntare, in
vista della ricostruzione del paese, sulla sua sola risorsa energetica disponibi-
le, ìl C3Jbone. Per Il Belgio non si trattava di un problema di secondaria
importanZa; l dali quantitacivl relativi alla produzione del carbone erano chia-
ri: alla vigilia della seconda guerra mondiale, sì estraeva circa 30 milioni di
tonn. di carbone, mentre la produzione annua, al 31 dicembre 1945, era di
15.683.000 tonn, E ques&l diminuzione quantltativa avveniva proprio mentre il
paese aveva bisogno di produrre di più per finanziare la propria ricostruzio-
ne. Questo elemento spiega l'urgenza che le autorità di Bruxelles posero n~l
riceccare queU~ manodopera che mancava. Anche lì vi era una notevole
carenza: nel 1940 i minatori erano 136.530 mentre nel 1945 erano ridotti a soli
87.566. B ques«a situazione non era sostanzialmente mutata malgrado ìl ricor-
so, reso in ceni osi obbligatorio, sancito con il decreto legge del 12 aprile
1945. a min:uori anziani già in pensione inducendoli al ritorno alle miniere
con vantaggi materiali e morali che non risolsero tuttavia la questione.
Rìmaneva il ricorso alla manodopera straniera ed in questa contingenza le
disponibilità ufficiali italiane trovarono il governo belga deciso ad accondi-
scendere, anche in via quasi privata ad accordi In tal senso. Fu wsì mgglunto,
il ~ oovembre 1945, un primo a<."Cordo tr.l partner seml uffldrul e padronali
belgi ed il Comitato Italia Ubcm, a nome del Governo italiano. Er-a il famoso
accordo con il quale il Belgio 'cedeva all'lllllia 200 kg di carbone al giorno e
per ogni uomo' in attesa di ulteriori negoziati a livello uffìciale.
SI possono cirare questi due casi di Iniziativa in favore deU'emlgrazione
della manodopera italiana anche SOlto un aspetto unitario: entrambi erano
favorili dalle aulorit3 di accoglienza eh~ risultavano prive di alternative:: ed
entrambi soffrivano di un fano che privilegiava gli italiani, e cioè la mancanza

