Page 49 - L'ITALIA DEL DOPOGUERRA - L'Italia nel nuovo quadro Internazionale. La ripresa (1947-1956)
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all'Italia la piena sovranità sul territorio nazionale, evitando ogni controllo sulle
clausole militari che il Tranato di Pace avrebbe imposto. D<~U'altro, la Marina
riteneva p.rioritario conservare ruua la flona esisteme, ancora non completa-
mente obsoleta ma sovradimensionata rispetto alle nuove esigenze strategiche
post-belliche (2), mentre l'Esercito e l'Aeronautica, dovendo affrontare un pro-
cesso di ricostruzione pressoché integrale, miravano agli aiuti militari anglo-
americani, accettando Implicitamente un controllo permanente alleato.
In merico, il ministro dell'Aeronautica Mario Cevolono notava nel luglio
del 1945 che l'Aeronautica avrebbe dovuto sostituire completamente i mate-
riali in uso per far fronte al propri compiti e si • ... può sperare che gli Alleati
ci lascino i materiali propri. Ma in questo caso, qua le sarà la situazione della
nostra industria? D'altronde, a causa dei costi e normi dei materiali, o gli
Alleati ce li concedono, o si dovrà considerare una piccola aviazione perché
l'onere finanziario sarà gravissimo• m.
Gli faceva eco il generale Claudio Trezzani, nel suo Intervento alla
seconda seduta del Comitato di difesa: •In tempo di pace noi non possiamo
tenere in piedi un'industria belllca siderurgica e meccanica, perché sulla pro-
duzione limitata graverebbero spese .generalì enormi. Una soluzione sarebbe
avere un'industria llmitata e specializzata per la costruzione di prototipi, sru-
diare e orga1.1izzare il rapido passaggio all'atto della guerra dall'industria civile
a quella bellica; avere scorte per qualche mese di materi.e prime, in attesa che
attraverso le alleanze queste ci vengano fornite sistematicamente dall'estero.
Ma, per i primi anni, l'armamento (armi, cani armati ecc.) dovrebbe.ro esserci
fornito o gratuitamente o a pagamento ridotto e dll.azionato daglì Alleati.
Dall'entità di questo primo contributo dipende la prima fase di ricostruzione
dell'Esercito, la sua entit<i, la sua efficienza ... Occorre capire dagli Alleali se e
quanto materiale d vogliono e ci possono dare, determinare fino a che punto
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questo si può integrare con la produzione italiana• ( ).
Diverso era quindi l'atteggiamento nei confronti dell'industria da parte
delle due forze armate: il demolaburista Cevolotto di fatto non ne riteneva
più utile l'esistenza, mentre il militare Trezzani ritornava al passato ripropo-
nendo una sorte di Commissione suprema di difesa o quanto meno di un
Comitato per la mobilitazione industriale.
Nel periodo dal 1945 alJ'ottobre del 1946, le opinioni dei politici e dei
rappresentanti delle Forze Armate cambiarono rapidamente anche a causa del
rigido atteggiamento di Francia, URSS e Gran Bretagna, la quale voleva
imporre all'Esercito italiano un tetto massimo dì 200.000 uomini alle armi, più
65.000 carabinieri, e l'abolizione della coscrizioDe obbligatoria in tempo dJ
pa<.:e. Significativo era l'elevato numero di carabinieri permesse, più del dop-
pio di quelli nel 1938, quanto il " ... veniginoso aumento delle forze di polizia