Page 77 - L'ITALIA DEL DOPOGUERRA - L'Italia nel nuovo quadro Internazionale. La ripresa (1947-1956)
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               Prima  che gli  Swli  Uniti  superassero le  loro  perplessitll  di fronle  a  taJe
            proposta  il Governo italiano, alloro  presieduto da Antonio Segni con il libe-
            rale Gaetano Martino agli &ceri, <:ompl  la sua  prima mossa dando istruzioni
            all'Ambasciata a Washington, Il  20 giugno 1955, di "non prendere iniziative•,
            ma di avvertire Il  Dipartimento di St:uo che •un'ammissione di altri stati che
            ci  trovasse  esclusi  sarebbe disastrosa•.  Un  telegramma  "'pesce  in  barile"  lo
            derlnisce Onona <S6l.  In  forma  ass:li  phl  chiara sì  espresse  poi  il  ministro
            Martino alla Camera Il  Z7  settembre sottolineando ancora una volt.a  Il  dìrillO e
            il desiderio dell'Italia d'entrare neii'ONU <S7)_  E l'argomento fu  poi  affront.ato
            direnamcnte con il segreiario di Stato Dulles  nel  corso di  una  sua  vlsira  a
            Roma  n 23 onobre.  Ma  Dulles  non fu  molto sensibile alle  pressioni  inlliane
            espresse dallo stesso presidente del Consiglio e s1  limirò a rispondere che gli
            Stati  Uniti  erano contrari al "package deal" perché ogni Stllto doveva essere
            valutato singolarmente ma  indicò la nuova  posizione che gli Stati Uniti si st.a·
            vano orientando ad adottare: la  rinunc.la da pane dei membri del Consiglio di
            Sicureu.a  ad esercitare il diritto di  veto  sulle nuove  ammiSl.ioni C~>.  Era  un
            compromesso che  Oulles ebbe  molta  difficoltà  ad :H:cettare  ed  al  q11ale  finì
            per piegarsi :.-u  pressione del presidente Eisenhower, nelle cui valutazioni non
            fu assente il c:1s0 italiano, che egli conosceva dagli inizi, anche se noo appare
            sia Stato l'elemento determinante della sua ck.'Cis.ione <S9>.
                L'ultima  pressione del  Governo itaUano  fu  vol!ll  ad evitare  che  gli  Stati
            Uniti si asrenessero neUa  v013zlone sul pacchetto,  presentando a  Washington
            delle  proposte  procedurali  che consentissero  loro di  apparire  favorevoli
            all'ammissione dell1talia pur mantenendo le loro posizion;<60)_
               Nelle  convulse  votazioni  in Consiglio di  Sicurezza  e  in  Assernble-.1  il
            "package deal"  passò  e  sedici  paesi  tr.t  cui  l'Italia  entrarono neii'Organlzza-
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            "ione delle Nazioni Unite il14 dicembre 195;<H.
               l 'evento, dle, come s'è deno all'inizio, non ha lasciato molte l.l'llcce  nella
            storiogrnfìa. fu  accolto allora In  Italia con soddisfazione ma fu oggetto andle
            di  varie critiche.  Piaceva  poco  soprattuuo  la  circostanza  che  11talia  fosse
            entrata  insieme ad allri  quindici  paesi  in conseguenza  di  un compromesso
            che annullava  la  :speciali~ del  caso italiano  fondata  su  particolari  meriti  e
            diriui dell'Italia. S'è visto come in realtà non esislessero né gli uni né  gli alrri.
            l 'Italia  non  ern  mal  divenuta  un  membro della  coalizione  bellìca  delle
            !'\azioni Uhite: prive di valore erano st:Jte tanto la dichiarazione di guerm alla
            Germ3nia  Il  15 onobre del  1943  e  quella quasi  postu!Tl3  al  Gl.appone il 1;
            luglio  1945,  quanto la cosiddetta "cobelligeranza•, anche se del primo  e  del
            terzo fano c'ern traccia  nel preambolo del trattato di pace. Quanto poi al dlrit·
            to d"essere ammessi  per primi  rispetto agli altri sconfini, questa. prionlli  nella
            dichiarnione di Potsd1m era  riferita  alla sola elaborazione del trauato e  non
            già  all'ammissione aii'ONU  per  la  quale  i dnque paesi  considerati  nell:t
            dichi:Jr:ulone ernno  posti  tuul sullo stesso plano, come lo furono poi anche
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