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L’EROE SENZA NOME Il Milite Ignoto simbolo del sacrificio
Arrivo del duca d’Aosta e del Ministro della Guerra ad Aquileia
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fucile e una Bandiera” . Posta davanti al cenotafio era
stata sistemata un’anfora di vetro contenente acqua del
fiume Timavo e dietro i due catafalchi sui quali erano al-
lineate le undici bare, ardevano dei carboni in un bra-
ciere in ferro battuto così come nelle otto torce disposte
attorno ai catafalchi. Sui gradini che separano l’abside
dalla navata centrale era stato posto un grande tappeto
nero e ai piedi della gradinata erano presenti le rappre-
sentanze di ufficiali in grande uniforme, dietro questi era
schierato un picchetto composto da militari di tutte le
Armi appartenenti al Corpo d’Armata di Trieste. Le madri
e le vedove di guerra erano state fatte accomodare alla
destra dell’altare patriarcale e nella navata centrale ave-
vano preso posto le restanti autorità, mentre le navate la-
terali vennero riservate al popolo.
Un fragoroso applauso salutò l’ingresso nella basilica
di Emanuele Filiberto di Savoia duca d’Aosta, coman- Le vedove e le madri dei caduti in guerra si avviano verso la basilica
dante della 3^ Armata, accompagnato dal Ministro
della Guerra, onorevole Luigi Gasparotto, prendendo
posto alla sinistra dell’altare, mentre nei posti loro as- Trieste e Gorizia, celebrò il rito solenne con una ceri-
segnati si sistemarono le autorità presenti, fra le quali: monia tanto sobria quanto toccante, durante la quale,
i generali Sanna, Paolini, Ferrari, Milanesi, Berardi, e rivolgendosi nella sua preghiera alle madri e alle ve-
Castagnola, il prefetto di Udine, Cian, i rappresentanti dove di guerra disse: “Il Dio che atterra e suscita, che
di Camera e Senato, il senatore Morpugno, il sindaco di affanna e che consola, allevii il vostro dolore, o madri
Udine, Spezzotti, quello di Gorizia, Bombing, quello di afflitte; lo allevii la coscienza che il vostro è stato per
Aquileia, Pascoli, il questore di Udine. una Madre più grande: l’Italia” .
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Monsignor Angelo Bartolomasi, vescovo di Trieste e Concluso il rito, il vescovo procedette alla benedizione
primo metropolita castrense, assistito da due cappellani di ciascun feretro con l’acqua del Timavo. Tutti i pre-
militari decorati al Valor Militare e dall’intero clero di senti erano in ginocchio mentre il reparto in armi ren-
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Giornale di Udine, 27 ottobre 1921.
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La Patria del Friuli, 28 ottobre 1921.
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