Page 51 - L'EROE SENZA NOME - Il Milite Ignoto simbolo del sacrificio
P. 51

L’ITALIA E IL MILITE IGNOTO






                  Il Regio Decreto del 24 agosto 1919 istituì la Commis-   Compito prioritario dell’Ufficio Centrale fu quello di
                  sione Nazionale per le Onoranze ai Militari d’Italia e   “riconoscere tutto il vasto campo delle operazioni allo
                                                  33
                  dei Paesi Alleati Morti in Guerra  alle dirette dipen-   scopo di rintracciare ogni tomba isolata ed esumarne la
                  denze del Ministero dell’Interno, poi affidata al Mini-  salma, rintracciare i cadaveri dispersi, possibilmente
                  stero della Guerra, alla cui presidenza venne chiamato   individuarli e raccoglierne le ossa”.
                                           34
                  il generale Armando Diaz . Questo fu il primo passo      Per tale opera, il teatro di guerra fu diviso in cinque zone
                  per avviare l’opera di ricerca delle salme dei caduti sui   (Brescia, Trento, Treviso, Udine, Gorizia), e ognuna di
                  campi di battaglia e dare loro una degna sepoltura.      esse fu gestita da apposite sezioni distaccate. Migliaia
                  Ciò che si era finalmente deciso di realizzare in Italia,   di cimiteri, sorti nei pressi delle ex prime linee, furono
                  come già avvenuto nel resto d’Europa e negli Stati Uniti,   soppressi. Ne rimasero circa trecentocinquanta e di que-
                  non si presentava facile, ma ai seicentottantamila caduti   sti, una sessantina furono ricostruiti integralmente. Gli
                  tumulati a ridosso delle trincee dai loro commilitoni, ai   altri, gran parte presenti in sezioni dedicate di pree-
                  quali si aggiungevano quelli dei paesi alleati e soprattutto   sistenti cimiteri civili, furono consegnati ai rispettivi co-
                  avversari, verso i quali si ebbe il medesimo trattamento   muni per la cura e la manutenzione. Anche questa, però,
                  riservato agli altri caduti, venne così finalmente permesso   fu una soluzione provvisoria in quanto i terreni su cui
                  di riposare in un luogo consono al loro sacrificio.      erano costruiti i nuovi cimiteri non erano di proprietà
                  I primi cimiteri di guerra fecero la loro comparsa già du-  dello Stato ma ottenuti in affitto da Enti o da privati, con
                  rante il conflitto. Sorsero, delimitati da recinti provvisori,   contratti decennali. Fu, quindi, necessario risolvere il
                  a ridosso delle prime linee e dei campi di battaglia e   problema di una sepoltura perpetua. Ciò fu reso possi-
                  spesso, le precarie sepolture furono travolte da successivi   bile grazie all’opera del generale Giovanni Faracovi che,
                  scenari di guerra. Le esplosioni delle bombe sconquas-   nominato nel 1927 Commissario straordinario per le
                  sarono e rimestarono la terra che aveva accolto le salme   Onoranze ai Caduti in Guerra, presentò il 15 novembre
                  dei caduti devastandole nei resti e nella memoria.       1928 un programma generale per la sistemazione defi-
                  Molti piccoli cimiteri, tuttavia, superarono le ingiurie   nitiva delle sepolture militari italiane.
                  della guerra. Ma il loro numero e la loro collocazione,   Il programma, approvato dal Ministro della Guerra e dal
                  sparsa in un territorio vasto e spesso impervio, impose   Capo del Governo, conteneva, in buona sostanza, tutte
                  ben presto la necessità, da parte dello Stato, di provve-  le linee guida della futura campagna di costruzione dei
                  dere altrimenti, razionalizzando e organizzando in modo   Sacrari militari, che sarebbero poi sorti dal 1930 in poi
                  organico gli spazi da dedicare ai caduti.                e che avrebbero dato sepoltura definitiva e perpetua ai
                  Il Regio Decreto 29 gennaio 1920 affidava questo ser-    nostri caduti. Il compito, straordinariamente immane,
                  vizio speciale al Ministero della Guerra (Direzione Cen-  del recupero delle salme fu affidato alle varie sottocom-
                  trale di Sanità Militare) “a ciò che lo reggesse un      missioni e a squadre di “riesumatori” arruolati, di fatto,
                  criterio unico e un’opportuna disciplina”, il Decreto 10   tra i civili dei luoghi ove erano presenti i cimiteri di
                  marzo dello stesso anno istituì un Ufficio Centrale per   guerra o dove si fossero svolte le grandi battaglie.
                  la Cura e le Onoranze alle Salme dei Caduti di Guerra    In moltissimi casi, l’identificazione dei caduti fu resa
                  (COSCG), con organo esecutivo avente sede dapprima       impossibile dall’oggettivo stato nel quale si trovarono i
                  a Udine, sotto la direzione del colonnello Vincenzo Pa-  poveri resti. In altri e altrettanto numerosissimi casi, fu
                  ladini, coadiuvato dal capitano Giannino Antona-Tra-     la mancanza o l’indecifrabilità dei documenti personali
                  versi e successivamente a Padova, a partire dal 1927.    ritrovati, come le deteriorabili piastrine individuali, a


                  33
                     L’Ente nasce con Regio Decreto 24 agosto 1919, con a capo il generale Armando Diaz, per la gestione dei cimiteri di guerra e delle sepolture dei caduti,
                  in Italia e all’estero. Con Legge 877/31 viene istituita la figura del commissario di Governo a capo di una apposita commissione (poi soppressa nel 1935,
                  con l’arrivo del commissario generale straordinario), che risponde direttamente al Presidente del Consiglio dei Ministri. Dal 1951, diviene Commissariato
                  Generale per le Onoranze ai Caduti (conosciuto anche come ONORCADUTI), struttura posta alle dipendenze del Ministero della Difesa, con il compito di
                  gestire, mantenere e custodire i sepolcreti e le zone monumentali, in Italia e all’estero, nei quali sono custodite le spoglie dei caduti italiani (in guerra e
                  nelle missioni di pace) e, limitatamente al territorio nazionale, anche quelle degli ex nemici e alleati (previi accordi con i relativi governi).
                  34
                     M.D.E. Commissariato Generale Onoranze Caduti in Guerra, Relazione sull’attività del C.G.O.C.G. negli anni 1985-86, Roma, 1987, p. 11.


                                                                                                                           47
                                                                                                                           47
   46   47   48   49   50   51   52   53   54   55   56