Page 13 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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INtroDUzIoNE



                                                                              A number of factors, combined,
                                                                                 beginning in the late 1800s
                                                                       to transform spying into Intelligence. 2


                                                              In modern warfare, as the belligerents belatedly
                                                               realized, communication was inseparable from
                                                                    its nemesis, communication intelligence. 3



                  La gestione deLL’inteLLigence
                  La  Grande  Guerra  segreta  e  silenziosa  condotta,  senza  esclusione  di  colpi,  dai  Servizi
                  d’Informazione contemporaneamente a quella combattuta sui campi di battaglia, ha richiesto an-
                  ch’essa, lungo gli anni del conflitto, cambiamenti profondi nelle modalità operative e soprattutto
                  nel modo stesso di concepire l’Intelligence.
                  Alle tradizionali fonti d’informazione, moltiplicatesi per l’estensione mondiale delle ostilità e per la
                  vastità dei fronti di combattimento, si sono affiancati nuovi strumenti informativi resi disponibili dal
                  progresso tecnologico, quali la fotografia aerea e l’intercettazione delle telecomunicazioni nemiche,
                  divenute ambedue fattori abilitanti per la profonda evoluzione dell’Intelligence durante la guerra.
                  Inoltre, la crescente quantità di notizie da vagliare, integrare ed elaborare al fine di trasformarle
                  in informazioni utili e tempestive per i Comandi delle Forze Armate, ha imposto ben presto di
                  adeguare l’organizzazione e la gestione delle attività investigative militari alle emergenti com-
                  plessità, determinando profondi mutamenti dei Servizi d’Informazione che, alla fine della guer-
                  ra, appariranno, in termini qualitativi e quantitativi, assai diversi da quelli iniziali.
                  Tra l’altro, questi nuovi sistemi d’informazione hanno richiesto, per un efficace funzionamento,
                  il supporto di “reti” atte a convogliare i dati raccolti dai numerosi e vari “sensori” disposti in lo-
                  calità anche remote, verso organismi capaci di eseguire operazioni di selezione e fusione, prima
                  di trasmetterli ai centri decisionali. A un’attenta osservazione non può sfuggire l’analogia tra la
                  struttura dei nuovi sistemi informativi configurati durante il conflitto e quella di alcune reti in-
                  formatiche sorte, molti anni più tardi, per rispondere ad esigenze manifestatesi sin dalla Grande
                  Guerra.
                  Poiché allo scoppio del conflitto, i cambiamenti sopra delineati non erano facilmente prevedibili,
                  si comprendono le difficoltà incontrate da tutti i Servizi d’Informazione nell’affrontare le nuove
                  sfide, cambiando mentalità e strutture. Tutto ciò è avvenuto ovviamente in modo graduale, con
                  efficienza e rapidità diverse nei vari eserciti belligeranti, in funzione di numerosi fattori tra cui
                  la cultura nel settore formatasi anche attraverso le esperienze maturate nei periodi di pace e nel
                  corso di precedenti conflitti, la propensione al cambiamento degli organi decisionali e, non ul-
                  tima, la consapevolezza dei leader degli Eserciti e dei Paesi riguardo alla crescente importanza
                  dei nuovi aspetti dell’Intelligence.
                  A  proposito  dell’Intelligence  nell’Esercito  italiano,  Odoardo  Marchetti,  capo  del  Servizio
                  Informazioni nell’ultima fase del conflitto, asserisce nel suo libro: «l’Ufficio I che era entrato in


                  2   Michael Warner, The rise and falls of intelligence. An International Security History, Georgetown University Press,
                  Washington DC, 2014, p. 8. Traduzione della citazione: «Nel tardo ‘800, alcuni fattori, combinati, hanno iniziato a trasfor-
                  mare lo spionaggio in Intelligence».
                  3   Daniel R. Headrick, The Invisible Weapon, Telecommunications and International Politics, Oxford University Press,
                  1991, p.153. Traduzione della citazione: «Nella guerra moderna, come i belligeranti capirono tardivamente, le comunica-
                  zioni divennero inseparabili dalla loro nemesi, la Communication Intelligence».


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