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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




               dell’Esercito italiano e, ancor più, la prevalente sottovalutazione delle risorse e dei risultati ope-
               rativi dell’intera branca, dalle origini fino all’inizio del conflitto.
               Rare sono inoltre le opere che, nell’analizzare le prestazioni dell’Ufficio/Servizio Informazioni
               durante la Grande Guerra, hanno tenuto in debito conto sia il rilevante apporto degli altri orga-
               nismi facenti parte della branca Informazione del Comando Supremo, primo tra tutti l’Ufficio
               Situazione, sia il flusso informativo proveniente dagli Uffici Informazione d’Armata, studiando
               nel contempo i processi elaborativi delle notizie raccolte.
               La  notevole  documentazione,  esistente  presso  l’Ufficio  Storico  dello  Stato  Maggiore
               dell’Esercito, concernente tra l’altro, le attività informative dei così detti “Scacchieri” e dell’”Uf-
               ficio Coloniale” nel periodo prebellico, e dell’Ufficio Situazione durante la Grande Guerra, co-
               stituisce la piattaforma utilizzata per le analisi condotte ai fini della dettagliata ricostruzione
               storica sviluppata nel presente volume e tendente a colmare le carenze pocanzi evidenziate.
               Anche il resoconto della lotta svoltasi al fronte italo austriaco nel comparto della Communication
               Intelligence e della Sicurezza delle Telecomunicazioni è stato, fin’ora, prevalentemente unila-
               terale, per l’assenza di studi organici sulle attività svolte nell’Esercito italiano mediante analisi
               archivistiche, comprensive degli aspetti tecnici e operativi che hanno influenzato l’impiego del-
               le telecomunicazioni in entrambi gli schieramenti e il conseguente loro sfruttamento da parte
               dell’Intelligence nemica.
               I contributi significativi da parte italiana sono limitati  ad alcuni passi del già citato libro pubbli-
               cato nel 1937 a nome di Odoardo Marchetti e a pochi paragrafi contenuti nell’edizione del 1947
               nel Manuale di Crittografia di Luigi Sacco , capo del Reparto crittografico dell’Esercito italiano
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               dalla sua fondazione fino all’armistizio, oltre a qualche cenno in opere dedicate prevalentemente
               ad altri temi.
               D’altra parte, esistono alcune pubblicazioni, prevalentemente di origine austriaca, riguardanti
               argomenti di natura crittologica su cui si tornerà nel primo capitolo di questo libro, rilevando
               però sin da ora l’incompletezza di studi che non tengano nel dovuto conto le diverse strategie e
               modalità d’impiego delle telecomunicazioni durante le varie fasi del conflitto, così come l’ap-
               porto all’attività informativa degli altri già citati componenti della “Communication Intelligen-
               ce”, oltre alla crittologia. Si è quindi palesata l’opportunità di condurre una ricerca possibilmente
               puntuale ed esaustiva, analizzando la documentazione conservata negli archivi e nei musei sia
               italiani che austriaci, le memorie redatte dai personaggi principali operanti in questo comparto e
               le altre, invero scarse, pubblicazioni sul tema.

               gLi obiettivi

               Per quanto esposto poc’anzi, tra le principali finalità della presente opera è compresa la descri-
               zione del processo di sviluppo dell’Intelligence nell’Esercito italiano prima della Grande Guer-
               ra, sia per confutare la frequente sottovalutazione storica di queste attività, sia per evidenziare
               l’influenza esercitata dalle esperienze  anteriori al conflitto sulle vicende e sui risultati ottenuti
               dal Servizio Informazioni soprattutto nel primo periodo bellico.
               Si cerca inoltre di far luce su numerosi aspetti riguardanti l’organizzazione, i sistemi informa-
               tivi utilizzati e le prestazioni dell’Ufficio/Servizio Informazioni durante il conflitto, ancor’oggi
               oggetto di interrogativi, dibattiti e divergenti valutazioni, con la finalità non di proseguire sterili
               polemiche, né di stabilire se vi furono vincitori e vinti nella Grande Guerra dell’Intelligence, ma
               piuttosto di analizzare i reali risultati ottenuti del Servizio I italiano, specie alla vigilia dei più
               rilevanti eventi bellici.
               L’altra principale finalità dell’opera riguarda sia gli apporti al comparto informativo dell’Esercito
               italiano ottenuti mediate la Communication Intelligence, sia le attività tese a proteggere l’inte-



               8   Luigi Sacco, Manuale di crittografia - terza edizione aggiornata e aumentata,  Roma, 1947.


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