Page 17 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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INTRODUZIONE




                  grità dei canali di comunicazione e d’informazione dai tentativi di intrusione nemica, perseguita
                  mediante l’analisi di numerosi aspetti sui quali è parso opportuno approfondire le indagini.
                  Innanzi tutto, la straordinaria evoluzione quantitativa e qualitativa dei sistemi di telecomunica-
                  zione campali, soprattutto radio, durante il conflitto è oggetto di indagine, anche al fine di chia-
                  rire la stretta correlazione tra le strategie d’impiego di questi mezzi e i risultati conseguiti, negli
                  opposti schieramenti, mediante l’uso della COMINT.
                  Tra gli obiettivi rientra inoltre un approfondito esame della nascita e dei progressi compiuti dal
                  Reparto crittografico italiano, impegnato nella soluzione dei cifrari non solo dell’Esercito e della
                  Marina austriaci, ma anche delle altre forze armate degli Imperi Centrali e dei loro alleati. Pochi
                  cenni saranno dedicati al lavoro svolto da quel Reparto sui codici diplomatici tra cui quelli au-
                  striaco, del Vaticano e di altri Paesi.
                  Un’altra finalità delle ricerche illustrate nel presente volume è costituita dall’approfondimento
                  delle conoscenze sulla Sicurezza delle Comunicazioni dell’Esercito italiano, condotto identifi-
                  cando in modo sistematico le tipologie dei cifrari utilizzati e cercando d’individuare sia quelli
                  “non compromessi” nel corso del conflitto sia i tempi impiegati dagli analisti austroungarici per
                  risolvere  alcuni dei rimanenti.  Si espongono, tra l’altro, i risultati di un’indagine accurata sulle
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                  condizioni tecniche e operative della crittologia e delle telecomunicazioni, realmente esistenti in
                  ambedue gli schieramenti nell’ottobre del 1917, allo scopo di verificare la validità del ben noto
                  e severo giudizio riguardante i cifrari italiani, espresso nella relazione finale dalla Commissione
                  d’Inchiesta su Caporetto e citato ripetutamente, fino a tempi recentissimi, in numerose pubbli-
                  cazioni sul tema.
                  Oggetto di indagine sono anche le cause dei miglioramenti delle prestazioni crittologiche italia-
                  ne, riscontrati nell’ultima fase del conflitto e attribuiti da alcuni Storici, a un consistente aiuto
                  fornito dagli Alleati inglesi e francesi, giunti in Italia dopo Caporetto.
                  Non può infine mancare l’analisi dei contributi all’Intelligence derivanti delle innumerevoli in-
                  tercettazioni telefoniche operate in ambedue i lati del fronte. Ci si propone pertanto di far luce
                  sulle modalità di inizio degli ascolti, sui mezzi tecnici implementati  da entrambi i belligeranti e
                  sui risultati conseguiti mediante il servizio istituito a tal fine nell’Esercito italiano.

                  i contenuti
                  Dopo questa introduzione, nel primo capitolo si riassumono le polemiche, sorte dopo la fine
                  del conflitto e proseguite fino ad oggi, riguardo all’efficienza del Servizio Informazioni, della
                  Communication Intelligence e della Sicurezza delle telecomunicazioni nell’Esercito italiano.
                  Il restante volume è suddiviso in quattro parti. La prima, con impronta e carattere distinti rispetto
                  alle successive, espone la storia dell’Intelligence italiana dalla metà del XIX Secolo fino al 1918.
                  Le trasformazioni e innovazioni organizzative e l’utilizzazione delle fonti di Intelligence tradi-
                  zionale, unitamente alle attività di controspionaggio vengono descritte in dettaglio sulla base di
                  documentazioni d’archivio in parte inedite. Un’approfondita trattazione riferita anche al periodo
                  anteriore alla Grande Guerra è ritenuta coerente con gli obiettivi generali dell’opera esposti in
                  quanto precede.
                  La seconda parte del volume riguarda la storia delle tecnologie e delle attività per l’Intelligence e la
                  sicurezza nel comparto delle radio comunicazioni, dal periodo della mobilitazione fino all’ottobre
                  del 1916, data in cui contestualmente alla riforma del settore informativo dell’Esercito italiano, il
                  Reparto crittografico viene inserito, a pieno titolo, nel Servizio Informazioni. All’inizio di questa
                  sezione, sono esposti alcuni elementi di base riguardanti le tecniche radio e crittologiche dell’epo-
                  ca, al fine di rendere il seguito del libro facilmente fruibile anche per lettori sprovvisti di particolari

                  9   Le indagini svolte non possono naturalmente considerarsi esaustive anche perché alcuni dei numerosi cifrari impiegati,
                  seppur citati nella corrispondenza e nei diari del comparto Informazioni, non sono stati rinvenuti negli archivi italiani e
                  austriaci.


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