Page 21 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CaPItoLo PrIMo
Polemiche ancora accese
1.1 IL DIBATTITO SUL SERVIzIO INFORMAzIONI ITALIANO
Le tesi austriache
Non del tutto indipendentemente dal dibattito interno italiano, giunge alla fine degli anni Venti,
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la prima pubblicazione austriaca che sostiene apertamente la scarsa efficienza ed efficacia del
Servizio Informazioni italiano durante il conflitto. Il libro, edito nel 1930, è opera di Maximilan
Ronge, il personaggio principale dell’Intelligence imperiale durante la guerra. La traduzione
nella nostra lingua, prontamente effettuata, ha il titolo “Spionaggio” 2
Il Ronge, all’epoca della pubblicazione Major General dell’Esercito austriaco, aveva militato
sin dal 1907 nell’Evidenzbureau, il servizio di Intelligence militare dell’Impero, nel cui ambito
aveva costituito un servizio crittografico sin dal 1911, ed era divenuto nell’aprile del 1917, di-
rettore del Nachrichten Abteilung (Reparto Informazioni) dello Stato Maggiore e, al contempo,
dello stesso Evidenzbureau.
Il volume di Ronge offre un quadro vasto, e sotto molti aspetti approfondito, dell’opera svolta
dal suo Servizio, nello scenario militare e politico della guerra combattuta dall’Impero Austro
Ungarico sui fronti balcanico, russo e italiano.
In numerosi passi, il Generale Ronge critica l’operato del Servizio Informazioni italiano oltre
alla sua utilizzazione da parte del Comando Supremo e attribuisce al carente funzionamento del
Servizio alcune gravi conseguenze operative come la mancanza di notizie certe sulla consistenza
delle Armate austroungariche schierate al fronte italiano all’inizio del conflitto e la “sorpresa”
per gli Italiani costituita dalla Strafexpedition (Spedizione punitiva), nella primavera del 1916.
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Egli evidenzia invece i successi ottenuti dall’Evidenzbureau, non soltanto al fronte italiano,
esaltandone le capacità, anche nel comparto che considera «l’anima dello spionaggio di guerra:
l’intercettazione radio», ponendo in particolare risalto i risultati positivi conseguiti nell’inter-
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cettazione dei dispacci radio telegrafici e nella soluzione dei cifrari italiani e trascurando natural-
mente le attività svolte contemporaneamente dagli Italiani nello stesso settore.
Non si esclude che la maggior parte delle notizie di carattere crittologico riferite da Ronge deri-
vino dalle memorie manoscritte del Colonnello Andreas Figl, probabilmente a sua disposizione
e sulle quali si tornerà nel seguito. Figl, il maggior crittologo dell’Esercito austriaco durante la
guerra, aveva iniziato a cimentarsi con i cifrari italiani sin dal 1911, continuando poi quest’atti-
vità, prevalentemente al fronte italo austriaco, dal 1915 al 1918.
A sostegno delle proprie tesi, Ronge ha il vantaggio di utilizzare il giudizio estremamente positi-
vo sul suo operato espresso della Commissione d’Inchiesta su Caporettoche aveva riconosciuto
la notevole efficacia del servizio informazioni nemico. Tra le carte del Generale austriaco, con-
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Dalla fine del conflitto fino al 1930 erano apparse in Italia numerosissime pubblicazioni e memorie sugli accadimenti della
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Grande Guerra scritte anche da autori che avevano occupato i vertici dell’Esercito, come i Generali Luigi Cadorna e Luigi
Capello. Tra di esse, alcune si distinguevano per gli aspetti polemici.
2 M. Ronge, Kriegs- und Industrie-Spionage, Zwölf Jahre Kundschaftsdienst, Amalthea, Wien, 1930.
M. Ronge, Spionaggio - Prefazione di A. Valori, Ed. Tirrenia, Napoli, 1930.
3 ibidem, p.179 – 182 e p.232 – 233.
4 bidem, p.125.
5 ibidem, p. 316.
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