Page 159 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO SESTO




                                                    trasparente o si cerca di trasmettere a distanze superiori
                                                    a qualche chilometro, tanto che diviene spesso necessa-
                                                    rio verificare la corretta ricezione alla fine di ogni parola
                                                    o gruppo di parole. Anche eliografi e diottrici richiedono
                                                    condizioni meteorologiche e ambientali favorevoli per sta-
                                                    bilire e mantenere il collegamento e non offrono inoltre
                                                    alcuna garanzia di segretezza poiché il fascio luminoso oc-
                                                    cupa, di solito, una zona molto vasta.
                                                    Le problematiche esposte per i mezzi di comunicazione
                                                    sopra  elencati  ne  limitano  l’impiego  generalizzato  e  fa-
                                                    voriscono la diffusione dei sistemi di telecomunicazione
                                                    elettrica, nonostante che alcuni di questi ultimi presentino
                                                    limitazioni e difetti dovuti sia alla loro immaturità tecno-
                                                    logica sia alle difficoltà d’impiego in condizioni estreme
                                                    come quelle incontrate sui campi di battaglia.


                                                    teLegrafia eLettrica e teLefonia
                                                    Le comunicazioni elettriche su mezzi fisici, cioè la telegra-
                                                    fia elettrica e la telefonia, avevano trovato largo impiego
                                                    in tutti gli eserciti ancor prima della Grande Guerra. La
                                                    telegrafia su filo introdotta nell’Esercito italiano fin dalle
                                                    guerre risorgimentali,  si riteneva un mezzo rapido e sicuro
                                                                        3
                                                    per comunicare anche a grandi distanze, soprattutto su cir-
                  6.3 Apparato Faini da 100 mm      cuiti riservati esclusivamente alle Forze Armate. All’inizio
                                                    della guerra, gli apparati telegrafici campali dell’Esercito,
                  costruiti con una tecnica ormai consolidata, robusti e facilmente portatili, ammontavano a circa
                  250, tutti adatti alla trasmissione con codice Morse (figura 6.4 ).
                  I telefoni campali, introdotti più di recente, si basavano anch’essi su una tecnologia semplice e
                  fornivano soddisfacenti prestazioni in campo (figura 6.5).  Il numero di telefoni campali, all’ini-
                                                                       4
                  zio del conflitto, risultava però inferiore a 250 perché in dotazione solo agli alti comandi. L’in-
                  sieme dei circuiti telegrafici e telefonici dell’Esercito non superava una lunghezza complessiva
                  di  1500  chilometri  di  linee,
                  destinate  ad aumentare  rapi-
                  damente insieme al numero di
                  apparati  telegrafici  e  special-
                  mente telefonici, sin dai primi
                  mesi di guerra.
                  Ambedue  le  tecniche,  tele-
                  grafica  e  telefonica,  richiedo-
                  no  ovviamente  linee  fisiche
                  di  collegamento,  che  hanno
                  in comune il difetto di essere
                  facilmente  vulnerabili  specie
                  sotto il  tiro  delle  artiglierie
                  nemiche.  Solo  con  particolari  6.4 Telegrafo Campale (Museo della Comunicazione, Roma)

                  3   C. Colavito, Telegrafi e Telegrafisti del Risorgimento, op. cit.
                  4   Il Capitano dal Genio Anzalone aveva ottenuto un brevetto per un apparato particolarmente adatto all’impiego in campo,
                  riportato nella Fig.6.5.


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