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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




               6.2 L’ ATTACCO ALLE TELECOMUNICAzIONI

               Le intercettazioni neLLa teLegrafia eLettrica
               La diffusione del telegrafo aveva determinato, nella seconda metà del secolo XIX, il fiorire di
               “codici commerciali”, concepiti per garantire un minimo di segretezza nei confronti degli addetti
               al servizio telegrafico, ma soprattutto per far fronte ai costi elevati di trasmissione dei dispacci
               specie se internazionali. I codici di questo tipo, venduti liberamente, sostituiscono alle parole o
               addirittura a intere frasi, gruppi di lettere e/o cifre, di lunghezza limitata, con notevole risparmio
               economico. 7
               Il crescente impiego del telegrafo anche nei rapporti diplomatici fa sorgere ben presto esigenze
               di segretezza maggiori rispetto a quella richiesta per il commercio, poiché i Paesi ospitanti in-
               tercettano di frequente la corrispondenza diplomatica degli Ambasciatori e degli Addetti militari
               con i rispettivi Governi, d’accordo con gli organismi pubblici o privati di gestione del servizio
               telegrafico.
               L’interesse a conoscere, in tempo di pace ma soprattutto all’approssimarsi di conflitti armati, i
               contenuti della corrispondenza diplomatica dei potenziali avversari così come, durante le guerre,
               le notizie ottenibili dagli uffici telegrafici dei Paesi neutrali di transito, induce a costituire, nei
               Paesi più avanzati, nuove “camere nere” simili a quelle che si usavano nel secolo precedente per
               esaminare la corrispondenza epistolare. 8
               Le conseguenti esigenze di maggiore segretezza oltre che di brevità e facilità nelle operazioni
               di cifratura e decifrazione, connesse all’immediatezza insita nell’uso del telegrafo, inducono
               a introdurre repertori di solito molto voluminosi difficilmente ricostruibili dagli intercettatori.
               Questi cifrari tuttavia non possono subire frequenti modifiche o sostituzioni a causa della diffi-
               coltà di disporre di canali sicuri per la loro trasmissione in vaste aree geografiche e devono essere
               difesi dalle violazioni con metodi che saranno illustrati nel seguito.
               In ambito militare, sin dai primi anni di applicazione della telegrafia elettrica dopo la metà del
               XIX Secolo, sono frequenti i tentativi per intercettare i dispacci nemici, inserendo idonei appa-
               recchi nelle linee telegrafiche, ma le difficoltà di accedere fisicamente alle strutture di trasmis-
               sione e i rischi di tali operazioni ne limitano la pratica realizzabilità.  Questa situazione cambia
               radicalmente quando dalla telegrafia su filo si passa alla radio telegrafia o TSF (Telegrafia Senza
               Fili) che genera un’elevata quantità di corrispondenza suscettibile di relativamente facile inter-
               cettazione, per le caratteristiche del nuovo mezzo trasmissivo.
               Mentre all’inizio della Grande Guerra l’impiego della TSF è, per i motivi già esposti, limitato
               agli alti comandi, durante il conflitto si moltiplica in tutti gli eserciti il numero di apparati e
               quindi di dispacci radio, che, se correttamente interpretati, possono far conoscere piani bellici e
               movimenti delle unità nemiche. Aumenta di conseguenza l’esigenza di proteggere efficacemente
               la radiocomunicazioni a tutti i livelli e per le diverse applicazioni e, a tal fine, si implementa una
               notevole varietà di cifrari con sistemi e chiavi frequentemente variabili.
               Anche i collegamenti telefonici sono oggetto, sin dall’inizio della guerra, di continue intercetta-
               zioni e richiedono quindi l’adozione di particolari cautele per preservare la segretezza.


               Le radio intercettazioni nei primi mesi deLLa grande guerra
               L’utilizzazione delle comunicazioni radio nemiche ai fini dell’intelligence era nota da anni. Du-
               rante la guerra russo giapponese, l’Ammiraglio russo a capo della flotta proveniente dal mar
               Baltico e diretta a Vladivostok, nel maggio del 1905, ordinò di mantenere il silenzio radio per nascon-


               7   C. Colavito, Telegrafi e Telegrafisti del Risorgimento, Aracne, Roma 2014, p.352 e s.
               8   D. P. Nickles, Under the wire, How the Telegraph changed Diplomacy, Harvard University Press, Cambridge, 2003.

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