Page 167 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO SESTO
Per quanto riguarda in particolare la “Radio Intelligence”, si rileva come una valutazione com-
plessiva della sua efficacia non possa prescindere dalle sinergie tra i tre settori sopraelencati:
intercettazioni, analisi del traffico e operazioni crittologiche.
Un’altra forma di aggressione delle comunicazioni avversarie, in certo modo alternativa rispetto
all’intercettazione, è il loro disturbo fino alla completa interdizione, tecnica oggi denomina-
ta jamming. Le radio interferenze hanno trovato sistematica applicazione anche al fronte italo
austriaco per esempio al fine di impedire agli aerei ricognitori nemici di trasmettere via radio
informazioni utili a dirigere i tiri di artiglieria contro le proprie linee o a rivelare le posizioni e i
movimenti delle truppe.
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Durante la guerra, gli specialisti miltari francesi presentarono alla Commissione radiotelegrafica
alleata un piano di radio disturbi da attuare su larga scala contro i collegamenti internazionali
delle Potenze Cenrali, piano respinto per l’opposizione degli Inglesi che rritenevano più proficua
l’intercettazione piuttosto che l’interdizione delle comunicazioni nemiche. 18
Le telecomunicazioni, sia radio che telefoniche, vengono frequentemente utilizzate per attuare
varie forme di disinformazione (in inglese deception). Tentativi d’inganno radio sono stati tentati
dall’Esercito austriaco, in alcune fasi del conflitto, aumentando l’intensità e la natura del traffico
radio in zone diverse da quelle in cui si preparavano gli attacchi. In diverse occasioni, Italiani
e Austriaci hanno cercato di ingannarsi reciprocamente mediante falsi fonogrammi o sempli-
ci conversazioni telefoniche rese verosimili e facilmente interpretabili dal nemico. Anche per
sfuggire ai tentativi di deception, la trasformazione in Intelligence dei dati ottenuti mediante le
intercettazioni richiede processi che comprendono, dopo la decrittazione e/o l’interpretazione,
la validazione, il confronto e l’integrazione con altre informazioni, e infine il controllo della co-
erenza con il quadro operativo generale relativo alle posizioni occupate dalle unità nemiche, ai
loro spostamenti e ai presunti piani locali e generali degli avversari.
Per contrastare l’attacco contro le proprie telecomunicazioni, tutti gli Eserciti hanno posto in cam-
po misure difensive che oggi possono inquadrarsi globalmente nella “Communication Security”,
comprendente in particolare la protezione dei canali di comunicazione e dei dispacci su di essi
transitatati, oltre alla sicurezza fisica degli strumenti e materiali impiegati.
Qui di seguito si illustrano sinteticamente le metodologie adottate a scopo offensivo e difensivo
nella lotta svoltasi durante la Grande Guerra intorno alle Telecomunicazioni, sia telefoniche che
radiotelegrafiche.
L’ascoLto deLLe comunicazioni teLefoniche
La prima grande intercettazione telefonica di massa della storia, attuata nei fronti di combatti-
mento terrestri durante la Grande Guerra, ha costituito per l’Intelligence un’importante fonte
d’informazioni. Tutti gli eserciti hanno scoperto, in tempi diversi sin dall’inizio del conflitto, la
possibilità di ascoltare le conversazioni avversarie mediante i propri normali apparecchi e hanno
quindi immediatamente approfittato dell’opportunità, creando strumenti di elevata sensibilità
maggiormente idonei allo scopo e organizzando servizi specializzati per lo svolgimento di ascol-
ti sistematici.
La gran parte delle intercettazioni non è avvenuta mediante l’inserimento diretto sui collegamenti
del nemico ma, come sarà spiegato nella quarta parte di questo volume, utilizzando linee istallate
17 Si ricorda anche il ruolo della potente stazione radio istallata sotto la Torre Eiffel sistematicamente utilizzata, non solo
per intercettare ma anche per disturbare le comunicazioni dell’Esercito tedesco e delle spie che tentavano di trasmettere
informazioni al nemico dall’interno della Francia. La torre, funzionante come traliccio porta antenna, si è meritata la deno-
minazione di «grand parapluie de la France», anche a causa dei fili dell’antenna che dalla sommità della torre giungevano
fino a terra, dando l’impressione di un ombrello semiaperto (Emile Massard, Les Espions de Paris, Albin Michel Editeur,
Paris, 1923, p.239 e s.)
18 F. Cartier, Souvenirs, op. cit., N° 85, p.35.
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