Page 163 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO SESTO
l’aumento di stazioni radio di ogni tipologia impiegate nell’Esercito italiano dal maggio 1915
all’ottobre 1918. è pari a circa 1.000 unità.
Si devono inoltre ricordare, oltre a quelle campali, numerose altre applicazioni della radio, dive-
nuta indispensabile ad esempio per le comunicazioni a grande distanza, realizzate con stazioni
di potenza sempre più elevata e antenne alte centinaia di metri, alcune delle quali istallate prima
della guerra, anche in previsione di conflitti e di circostanze in cui l’impiego dei cavi sottomarini
sarebbe divenuto impossibile.
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Le onde radio emesse dalle potenti stazioni tedesche, come quella di Nauen presso Berlino, dopo
la distruzione dei cavi telegrafici sottomarini operata dalla Marina britannica allo scoppio del
conflitto, permetteranno di evitare il totale isolamento della Germania, collegandola con la costa
orientale degli Stati Uniti, con le colonie tedesche in Africa e con i numerosi agenti tedeschi
sparsi in tutto il mondo.
La stazione di Coltano
presso Pisa (Figura 6.8),
che dal 1911 poneva in
comunicazione l’Italia con
le sue colonie, trasmetterà
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durante il conflitto anche
il bollettino giornaliero di
guerra in lingua italiana,
inglese e francese, ricevu-
to in numerosi Paesi, dal-
la Russia all’Egitto, dalla
Spagna all’Olanda.
Nel 1917, la Marina ita-
liana costruirà a Roma
la Stazione di San Pao-
lo, ad arco Poulsen, che
con potenza di 100 kW e
lunghezza d’onda di circa 6.8 La stazione radiotelegrafica di Coltano (Pisa) realizzata nel 1911 da
10.000 m, consentirà di Guglielmo Marconi per le comunicazioni a grande distanza
comunicare stabilmente
anche con gli Stati Uniti
d’America, ove le notizie provenienti dall’Italia saranno diffuse dalla stampa quotidiana, per
informare gli immigrati italiani sull’andamento della guerra.
Nel seguito di questo volume s’illustrano più in dettaglio i numerosi impieghi della radio nell’Esercito
italiano, durante la Grande Guerra. Ciò che importa subito evidenziare è la conseguenza provo-
cata dal diffondersi delle telecomunicazioni e in particolare della telefonia e delle radiocomuni-
cazioni che induce i Paesi belligeranti ad erogare grandi sforzi per affinare le tecniche tendenti
sia a ottenere il maggior numero di informazioni dalle trasmissioni nemiche, sia a difendere le
proprie comunicazioni dalle intrusioni degli avversari.
5 Secondo i rilievi dell’Ammiragliato britannico, nel giugno 1914, esistevano in tutto il mondo 37 stazioni radio per co-
municazioni internazionali di cui quattro italiane, oltre alle numerosissime dedicate alle comunicazioni locali o marittime
(D.R.Headrick, op. cit., p.132).
6 La stazione di Coltano (Pisa) con trasmettitore di 250 kW era stata inaugurata alla presenza del suo progettista e rea-
lizzatore Guglielmo Marconi nel novembre del 1911, e aveva permesso di collegare l’Italia con le stazioni coloniali di
Mogadidcio e Massaua. Allo scoppio della guerra con la Turchia, la sua gestione fu trasferita dal Ministero delle Poste e
Telegrafi a quello della Marina.
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