Page 162 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




               Le radiocomunicazioni
               Com’è noto, le radio comunicazioni sono particolarmente idonee al “Comando e Controllo”
               (C2) di unità in movimento e/o dislocate in aree geografiche molto vaste, soddisfacendo le esi-
               genze derivanti dall’impiego di grandi quantità di uomini e mezzi dispiegati in teatri bellici di
               grandi dimensioni.
               All’inizio della Grande Guerra, le difficoltà insite nell’impiego campale di una tecnologia intro-
               dotta in tempi relativamente recenti, fanno si che ogni esercito belligerante possa contare su un
               numero di apparati ricetrasmittenti limitato a qualche decina, impiegati solo per le comunicazio-
               ni tra gli alti comandi, cioè per il Comando e Controllo a livello strategico. I miglioramenti e le
               innovazioni tecnologiche conseguiti durante il conflitto permetteranno di aumentare il numero
               di impianti compatibili in un determinato territorio, la mobilità e la speditezza di impianto delle
               stazioni, oltre alla varietà di applicazioni della radio.
               I motivi per la diffusione della radio nell’Esercito italiano, come in tutti gli eserciti belligeranti,
               saranno molteplici. Innanzi tutto, gli apparati radio, dotati di sempre maggiore mobilità durante
               il corso del conflitto, diverranno indispensabili ogni qual volta dalla guerra statica di trincea si
               passerà a quella di movimento. Inoltre, andrà crescendo il novero delle nuove applicazioni della

































               6.7 Incremento delle radio comunicazioni campali italiane durante la Grande Guerra (Museo del Genio, Roma)

               radio dalle comunicazioni tra aerei in volo e stazioni a terra alla diffusione dei bollettini meteo-
               rologici, dalle reti d’allarme contraereo agli apparati radio telegrafici da trincea caratterizzati da
               piccole potenze, bassi consumi di energia e facile trasportabilità.
               Molti reparti avanzati riceveranno in dotazione, soprattutto nell’ultimo anno di guerra, ricetra-
               smettitori radio, per far fronte alla citata vulnerabilità dei cavetti telefonici e delle linee aeree
               sotto i tiri dell’artiglieria o alla scarsa affidabilità di questi ultimi in condizioni climatiche estre-
               me, ovvero ancora alle difficoltà di rapide installazioni in zone montagnose.
               Perciò, nonostante le limitazioni e gli inconvenienti nell’impiego della radio, primo tra tutti la
               facilità d’intercettazione da parte del nemico, si manifesterà, durante la Grande Guerra, un no-
               tevole incremento della radiotelegrafia, in gran parte imprevisto, Dalla figura 6.7 si evince che



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