Page 284 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
schieramento nemico, al momento stesso in cui iniziano le trasmissioni anche solo di qualche
indispensabile comunicazione di servizio.
Le tecniche d’intercettazione si vanno affinando, invero in ambedue gli schieramenti, mediante la
conoscenza sempre più approfondita delle lunghezze d’onda, dei nominativi delle stazioni, delle
norme di corrispondenza e delle abbreviazioni usate dal nemico. Gli ascolti possono più agevol-
mente attuarsi mediante ricevitori completamente autonomi, cioè svincolati, anche per facilità
d’impiego, dai trasmettitori. L’Esercito austriaco ordina per la prima volta, nel mese di settembre
del 1916, dieci ricevitori destinati soltanto all’intercettazione che saranno consegnati l’anno suc-
cessivo, mentre gli Italiani già disponevano di siffatti ricevitori a Codroipo come in altre località.
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La “proLiferazione” dei cifrari
Contrariamente a quanto accade nelle fila austriache, il numero delle stazioni trasmittenti ita-
liane nella zona di guerra cresce con continuità fino a divenire maggiore di ottanta alla fine nel
1916, anche a seguito dell’introduzione di un consistente numero di stazioni da 200 W, con
portata fino a circa 25 km, facilmente trasportabili e alimentabili a pedale. Nella figura.10.10
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sono riprodotti i principali componenti di questa stazione: nella parte alta della figura si notano
i cofani del ricevitore e del trasmettitore, mentre in basso è ritratto il tandem che aziona l’al-
ternatore per l’alimentazione. Le stazioni da 200 W, progettate e costruite presso il laboratorio
dell’Esercito di Treviso e, dal
1917, nella nuova Officina
Radio Telegrafica e Elettrotecnica
di Roma, utilizzano uno spin-
terometro Telefunken, ben visi-
bile al centro del trasmettitore.
La foto della figura 10.11 si
riferisce probabilmente alla
consegna di quest’apparato
all’Ufficio RT di Codroipo.
Nella direttiva generale inviata
nell’aprile del 1916 ai Comandi
d’Armata dall’Ispettore Capo
del STM, concernente l’im-
piego di tali stazioni, si vieta
di usare i cifrari di servizio e
si dispone di applicare invece
altri sistemi creati localmente
da «ciascun Comando di Se-
zione radiotelegrafica» che
deve proteggere le proprie
comunicazioni «con cifrari la
perdita dei quali non rappre-
10.10 Stazione ricetrasmittente da 200 W con alimentazione a pedale. Il senti un danno troppo grave»,
trasmettitore è in alto a destra (Museo del Genio, Roma) 76 dato che esiste evidente-
74 M. Ronge, Der Radiohorch, op cit., p.11, L’impiego di stazioni abilitate solo per l’ascolto è giustificata anche perché così
«non si è tentati di trasmettere dispacci».
75 Il trasporto dell’intera stazione può effettuarsi a spalle d’uomo o mediante cinque muli.
76 Ispettore Capo STM, Diario militare, Lettera con oggetto: Servizio delle stazioni RT di piccola potenza, 11 aprile 1916,
AUSSME, fondo B1, 105 S, Vol. 88.
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