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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




               schieramento nemico, al momento stesso in cui iniziano le trasmissioni anche solo di qualche
               indispensabile comunicazione di servizio.
               Le tecniche d’intercettazione si vanno affinando, invero in ambedue gli schieramenti, mediante la
               conoscenza sempre più approfondita delle lunghezze d’onda, dei nominativi delle stazioni, delle
               norme di corrispondenza e delle abbreviazioni usate dal nemico. Gli ascolti possono più agevol-
               mente attuarsi mediante ricevitori completamente autonomi, cioè svincolati, anche per facilità
               d’impiego, dai trasmettitori. L’Esercito austriaco ordina per la prima volta, nel mese di settembre
               del 1916, dieci ricevitori destinati soltanto all’intercettazione che saranno consegnati l’anno suc-
               cessivo,  mentre gli Italiani già disponevano di siffatti ricevitori a Codroipo come in altre località.
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               La “proLiferazione” dei cifrari
               Contrariamente a quanto accade nelle fila austriache, il numero delle stazioni trasmittenti ita-
               liane nella zona di guerra cresce con continuità fino a divenire maggiore di ottanta alla fine nel
               1916, anche a seguito dell’introduzione di un consistente numero di stazioni da 200 W, con
               portata fino a circa 25 km, facilmente trasportabili e alimentabili a pedale.  Nella figura.10.10
                                                                                    75
               sono riprodotti i principali componenti di questa stazione: nella parte alta della figura si notano
               i cofani del ricevitore e del trasmettitore, mentre in basso è ritratto il tandem che aziona l’al-
               ternatore per l’alimentazione. Le stazioni da 200 W, progettate e costruite presso il laboratorio
                                                                            dell’Esercito di Treviso e, dal
                                                                            1917,  nella  nuova  Officina
                                                                            Radio Telegrafica e Elettrotecnica
                                                                            di Roma, utilizzano uno spin-
                                                                            terometro Telefunken, ben visi-
                                                                            bile al centro del trasmettitore.
                                                                            La foto della figura 10.11 si
                                                                            riferisce    probabilmente  alla
                                                                            consegna  di  quest’apparato
                                                                            all’Ufficio  RT  di  Codroipo.
                                                                            Nella direttiva generale inviata
                                                                            nell’aprile del 1916 ai Comandi
                                                                            d’Armata  dall’Ispettore  Capo
                                                                            del  STM,  concernente  l’im-
                                                                            piego di tali stazioni, si vieta
                                                                            di usare i cifrari di servizio e
                                                                            si dispone di applicare invece
                                                                            altri sistemi creati localmente
                                                                            da «ciascun Comando di Se-
                                                                            zione  radiotelegrafica»  che
                                                                            deve  proteggere le proprie
                                                                            comunicazioni «con cifrari la
                                                                            perdita dei quali non rappre-

               10.10 Stazione ricetrasmittente da 200 W con alimentazione a pedale. Il   senti un danno troppo grave»,
               trasmettitore è in alto a destra (Museo del Genio, Roma)     76  dato che esiste evidente-


               74   M. Ronge, Der Radiohorch, op cit., p.11, L’impiego di stazioni abilitate solo per l’ascolto è giustificata  anche perché così
               «non si è tentati di trasmettere dispacci».
               75   Il trasporto dell’intera stazione può effettuarsi a spalle d’uomo o mediante cinque muli.
               76   Ispettore Capo STM, Diario militare, Lettera con oggetto: Servizio delle stazioni RT di piccola potenza, 11 aprile 1916,
               AUSSME, fondo B1, 105 S, Vol. 88.

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